Il governo premia con i tagli gli italiani che vivono all’estero

La ricompensa per tutti coloro che hanno votato per la prima volta pur lavorando all’estero è stata la decurtazione di quasi la totalità dei versamenti ai nostri connazionali. E pensare che proprio loro hanno determinato, insieme con i senatori a vita, la vittoria elettorale della sinistra decretata solamente ai calci di rigore.
Ha proprio ragione il premier a insultarci dicendo che siamo tutti impazziti e dopo, anche addormentati, perché stiamo inermi e impassibili, ad accettare tutte le storture del governo Prodi, come se queste fossero tutte a noi gradite. Berlusconi, occorre dirlo, aveva ragione, visti i risultati, a definire in maniera colorita coloro che avrebbero votato a sinistra, perché questo tra tanti insulti risulta essere l’esatta rispondenza di una causa all’effetto che essa produce: accettare una pressione fiscale record senza potersi opporre.

Le occasioni le abbiamo avute, speriamo di non sprecarle tutte per mandare a casa definitivamente una sinistra italiana che dovrà ritornare alle elementari e soggiornarci per lunghi anni se vuole recuperare credibilità.

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