Il governo vincola i fondi A giugno riaprono i cantieri

Il governo vincola i fondi  A giugno riaprono i cantieri

Treno veloce Genova-Milano, cioè Terzo valico ferroviario, rimesso ieri in moto uniforme accelerato dal Cipe: il Comitato dei ministri economici ha approvato il Contratto di programma Ferrovie dello Stato Rete Ferroviaria che prevede l’Alta velocità-Alta capacità fra i capoluoghi di Liguria e Lombardia, «in termini definitivi», e le condizioni per l’avvio dei cantieri di questa opera strategica per il Nord Ovest e l’intero Paese. «In un momento come l’attuale di acuta crisi finanziaria a seguito delle perturbazioni sui mercati europei e mondiali - esulta il senatore del Popolo della libertà Luigi Grillo, che ha seguito passo per passo in questi anni la difficile gestazione del progetto -, occorre dare atto al governo guidato da Silvio Berlusconi della sua coerenza per aver difeso gli stanziamenti del Terzo valico Genova-Milano, opera da sempre ritenuta di fondamentale importanza per il sistema Paese. Per questi motivi - insiste Grillo - manifesto il più convinto apprezzamento per una decisione che rappresenta il coronamento di tanti anni di lavoro e il necessario presupposto per l’apertura dei cantieri».
Una soddisfazione, quella del senatore del Pdl, giustificata dal fatto che il parziale finanziamento disponibile - 500 milioni di euro - non consentiva, prima dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2010, alcuna possibilità di avvio dei lavori, poiché con tale importo e con le leggi vigenti, ai sensi del codice dei contratti, non si poteva individuare un primo lotto funzionale, ossia immediatamente fruibile all’ultimazione dei lavori. Lo specifica lo stesso Grillo. Che aggiunge: «La novità introdotta dalla Finanziaria consiste nella possibilità di poter procedere all’affidamento dei lavori anche per lotti cosiddetti costruttivi e non necessariamente funzionali». E questo può avvenire solo sotto particolari condizioni - importo superiore ai 2 miliardi di euro, appartenenza a una linea Ten-t, durata dei lavori superiore ai 4 anni e finanziamento minimo non inferiore al 20 per cento dell’opera - che nel caso del Terzo valico ricorrono esclusa l’ultima. Tanto da richiedere due distinti provvedimenti. Innanzi tutto il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli deve emanare un decreto che stabilisca la esigenza strategica della realizzazione dell’opera per gli interessi del Paese, pur in presenza di un finanziamento ridotto. Successivamente dev’essere emanato un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri firmato da Berlusconi che approva la realizzazione mediante la suddivisione per lotti costruttivi dell’opera.

«E siccome il Cipe - conclude Grillo - ha approvato la suddivisione in lotti e anche l’impegno programmatico di finanziare l’intera opera, Berlusconi e Matteoli dovranno ora dare seguito agli atti dovuti e avviare i cantieri».

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