Carlo Nordio quest'oggi si è presentato in parlamento per un'informatica relativa al caso della fuga di Artem Uss, il russo accusato di spionaggio che si trovava ai domiciliari in una casa della provincia di Milano. Secondo il ministro della Giustizia, è "stravagante" che il ministero avrebbe potuto impugnare la decisione della magistratura. Questo perché, come ha spiegato lo stesso Guardasigilli, "Il ministero non ha competenza" nè oneri di "controllo" su provvedimenti giurisdizionali adottati da una corte ed è "singolare" che da taluni "si affermi" che proprio il Ministero della giustizia "sarebbe dovuto intervenire" per limitare la decisione della Corte di Appello di Milano sul caso.
Su questa vicenda spinosa, Nordio ha sostenuto che "la sequenza di critiche, insinuazioni, soggettive interpretazioni della legge e dilettanteschi commenti di sgrammaticatura giuridica, impongo una chiarificazione". Dal canto suo, come ha ben spiegato il ministro della Giustizia, il suo dicastero "ha pienamente rispettato i dettami di legge esercitando il proprio potere di iniziativa con una nota attraverso cui comunicava alla Corte di Milano, al ministero dell'Interno la propria volontà di richiedere il mantenimento della custodia cautelare in carcere nei confronti di Uss per assicurare la consegna di costui alle autorità statunitensi". In merito alla scelta del regime detentivo, ha spiegato Nordio, "la Corte d'Appello di Milano in accoglimento dell'istanza avanzata dalla difesa sostituiva la misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico" perché "Uss ha dimostrato di disporre di un'abitazione".
Quindi, ha aggiunto l'ex magistrato, "la legge assegna al ministero unicamente potere di revoca della misura cautelare, perché il ministero è completamente estraneo al processo e non è parte processuale". Nella sua informativa urgente, quindi, Nordio ha sottolineato che "anche la Federazione Russa ha presentato una richiesta di estradizione per Artem Russ: si sono accavallate due richieste di estradizione, quella dell'Autorità degli Stati Uniti e quella della Federazione Russa". E pare che, stando a quanto riferito dal ministro, la Corte d'appello di Milano che ha concesso i domiciliari a Artem Uss era stata "inondata di osservazioni sul pericolo di fuga".
E sull'azione disciplinare nei confronti dei magistrati di Milano ha fatto definitiva chiarezza: "Nessuno può permettersi di imputare al ministro interferenza quando esercita le sue prerogative per verificare la conformità del comportamento dai magistrati ai doveri di diligenza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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