Le auto-libertà cancellate

Questo decreto ripristina la sacralità della proprietà privata, abolendo la libertà di fatto di occupare la casa di qualcun altro e rimanere impunito

Le auto-libertà cancellate
00:00 00:00

Il decreto sicurezza è diventato ieri legge dello Stato e la sinistra è insorta: «È una legge liberticida», definizione che indica «ciò che sopprime le libertà civili». In effetti il governo ha abolito alcune libertà: non certo quelle previste dalla Costituzione, bensì quelle che una piccola ma fastidiosa parte della società si era presa senza chiedere il permesso a nessuno e che erano diventate legge per consuetudine. Per esempio questo decreto ripristina la sacralità della proprietà privata, abolendo la libertà di fatto di occupare la casa di qualcun altro e rimanere impunito; di esercitare la libera professione di borseggiatrice facendosi scudo dei figli sfornati uno dopo l'altro solo per evitare l'arresto; di bloccare senza preavviso e autorizzazione una grande arteria per solidarizzare con le foche monache piuttosto che con gli alberi a rischio nella foresta amazzonica. L'elenco delle auto-libertà soppresse ieri è lungo, insomma si torna a uno Stato di diritto ma non per questo illiberale in base al principio enunciato dal filosofo Immanuel Kant, uno dei padri del moderno pensiero occidentale: «Nessuno mi può costringere a essere felice a suo modo ma ognuno può ricercare la sua felicità per la via che a lui sembra buona, purché non crei pregiudizio alla libertà e alla felicità degli altri». La nuova legge rientra perfettamente in questo teorema vecchio di trecento anni: sei libero di pensare e fare ciò che credi, non di creare danni ad altri in nome di un presunto egualitarismo. Quello che è successo ieri è perfettamente in linea con il programma delle destre liberal conservatrici: «il luogo del reale contrapposto alle utopie delle sinistre», come le ha definite Giorgia Meloni.

La gazzarra messa in atto ieri al Senato dalle sinistre non deve spaventare né preoccupare, bene fa la maggioranza a fare esattamente l'inverso di ciò che chiedono e pretendono le opposizioni, altrimenti significherebbe che uno dei due soggetti sta tradendo la sua identità e i suoi elettori. Che la sinistra lo abbia fatto più volte scendendo a compromessi pur di mantenere la poltrona sono affari suoi, dai nostri non potremmo accettarlo.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica