Governo

"Si rischiano 50mila arrivi al mese". La proiezione choc sugli sbarchi

Se le proiezioni verranno confermate, il nostro Paese a fine anno potrebbe contare 250mila migranti sbarcati: nei primi tre mesi sono stati 31mila

"Si rischiano 50mila arrivi al mese". La proiezione choc sugli sbarchi

Davanti all'incremento del 300% degli arrivi nei primi tre mesi dell'anno e alle difficoltà del sistema d'accoglienza davanti a questo tsunami umano che si sta abbattendo sulle coste italiane, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per i prossimi sei mesi. Il nostro Paese è stato lasciato solo dall'Europa a gestire una situazione senza precedenti, soprattutto se si considerano le proiezioni dei prossimi mesi per quanto concerne gli sbarchi. Dal 1 gennaio a oggi sono sbarcati oltre 31mila migranti, per la maggior parte provenienti dalla Tunisia. Numeri che fanno tremare i polsi se paragonati a quelli dello stesso periodo di un anno fa, quando a sbarcare nel nostro Paese erano stati meno di 8mila stranieri.

Facendo alcune considerazioni statistiche partendo dalle rilevazioni degli anni precedenti, le prospettive per i prossimi mesi sono terree per il nostro Paese. Infatti, in base ai numeri registrati in passato, come sottolinea il quotidiano il Tempo, si rileva come durante la bella stagione si arriva a quintuplicare gli arrivi registrati nei primi mesi dell'anno. Cosa significa questo? Significa che in estate l'Italia rischia di veder arrivare sulle sue coste qualcosa come 50mila persone al mese, ossia poco meno di 2mila migranti al giorno. Solo a marzo gli sbarchi hanno superato le 13mila unità e non ci vuole la calcolatrice per proiettare questo dato alla bella stagione, quando le condizioni del mare saranno ottimali per un numero maggiore di giorni. Se queste cifre vengono proiettate a fine anno, il rischio che corre l'Italia è quello di contare oltre 250mila migranti al 31 dicembre.

L'Italia non è in grado di sopportare da sola una simile pressione a davanti all'immobilismo dell'Europa, e al menefreghismo di Paesi come Malta, deve attrezzarsi per risolvere in autonomia il problema. Lo stato di emergenza è un primo passo in questa direzione, che si aggiunge agli emendamenti del governo al nuovo decreto migranti, che saranno presentati nel pomeriggio. Nel frattempo si lavora contro il tempo per libera l'hotspot di Lampedusa, approfittando della pausa dagli sbarchi dettata dal maltempo. Una tregua che potrebbe non durare a lungo, come si evince dalle chat del migranti in cui sono in corso le preparazioni dei prossimi convogli, sia dalla Libia che dalla Tunisia, già nei prossimi giorni. A tal proposito, è atteso in queste ore l'arrivo a Catania del peschereccio con le restanti 700 persone, che scortate dalla nave Peluso stanno raggiungendo la Sicilia.

Il motopesca è attualmente al traino di un rimorchiatore.

Commenti