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Femminicidio, utero in affitto e disabilità: l'intervista ad Augusta Montaruli

Le nuove misure del governo per la tutela dei fragili sono concrete: ministeri ed eletti al lavoro per dre maggiori garanzie a donne e disabili

Femminicidio, utero in affitto e disabilità: l'intervista ad Augusta Montaruli

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Femminicidio, utero in affitto e disabilità: l'intervista ad Augusta Montaruli

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L'assassinio di Giulia Tramontano non sarà dimenticato facilmente. La crudeltà della sua morte, e di quella del piccolo che portava ne grembo da, ormai, sette mesi hanno sconvolto l'intero Paese. Le leggi contro il femminicidio esistono nel nostro Paese, e possono essere anche considerate valide, ma sono sempre migliorabili e il governo attualmente in carica sta lavorando per attuare una ulteriore stretta in tal senso. Lo dimostra il disegno di legge approvato dal governo, del quale Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera e vicepresidente della Commissione vigilanza Rai, ci ha parlato in questa intervista in cui fa anche il punto sull'emendamento al decreto Pa orientato alle persone con disabilità da lei presentato e sull'istituzione dell'utero in affitto.

Onorevole, cosa cambia con il dl approvato due giorni fa in tema di femminicidio?
Il cambiamento è doppio, simbolico e concreto. Dal primo punto di vista il governo hanno dimostrato che non si indugia di fronte a una situazione drammatica e inaccettabile. Intervenire è necessario e bisogna lanciare un segnale di tutela verso le donne e di rigore chiaro verso chi compie, o intende compiere, atti violenti o intende compiere. Rispetto agli interventi concreti, segnalo l’applicazione del braccialetto elettronico automatico per questo reato e una distanza minima di 500 metri nel caso di divieto ad avvicinarsi alla vittima. Ancora, sul piano giudiziario, verrà istituito un pool di magistrati dedicato alla materia e i processi saranno più veloci.

Cosa si può ancora fare per contrastare questa piaga?
La repressione è indispensabile tanto quanto la prevenzione. Per questo tra le misure appena approvate c’è anche l'arresto in flagranza differita, entro le 48 ore, per stalking, violazione del divieto di avvicinamento e maltrattamenti contro i famigliari. Inoltre, d'ora in poi, filmati e immagini costituiranno prove per far scattare il fermo. Insomma, vogliamo fare di tutto per evitare che si giunga a situazioni irreparabili. Bisogna poi agire anche sul piano culturale ed educativo. E’ stato poi annunciato un coinvolgimento delle scuole per diffondere il codice rosso e la normativa in materia. Serve assolutamente perché il principale problema e’ culturale

Sempre a proposito di donne, il tema dell’utero in affitto è molto dibattuto: cosa ne pensa della polemica sul Pride di Roma?
Penso che sia ancora una volta una polemica basata sul nulla, sulla distorsione voluta delle cose che vengono affermate per montare un caso. Ha già parlato il presidente Rocca chiarendo che non è una scelta ideologica anzi. Avviene anche a tutela di un dibattito e confronto sereno in corso peraltro sull’utero in affitto reato universale, che dal mio punto di vista auspico sia a breve legge.

In che modo l’istituzione del reato universale diventa tutela per le donne?
Perché sancisce il principio secondo cui la donna non può essere sottoposta a questa pratica di sfruttamento, tendenzialmente di persone ricche a danno delle più povere. allo stesso tempo ribadisce che i bambini non sono una merce. È una norma indispensabile perché quella che è una norma già vigente, che sancisce l’illegalità della pratica in Italia, non venga aggirata.

I soggetti fragili sono al centro dell’opera di governo: il suo emendamento al decreto Pa lo dimostra. Cosa cambia per i disabili?
Rispetto all’inclusione lavorativa delle persone con disabilità verranno considerate quote in favore di quei gruppi verso i quali fino ad ora era stata riscontrata una difficoltà di inserimento, determinando un calo nell'occupazione contrario alla ratio della legislazione. Mi fa piacere che l’emendamento sia stato approvato da tutte le forze del Parlamento, che almeno in occasione di un tema così sentito e delicato non si è diviso. È fondamentale continuare ad agire affinché vengano rimossi tutti quegli ostacoli, non solo fisici ma anche normativi e amministrativi, che ancora limitano il diritto a godere di una piena cittadinanza alle persone con disabilità.

Sul fronte delle tutele, quali sono i prossimi passi?
Il mio pensiero va ai bambini disabili. Oggi in molti casi non hanno un numero di ore frontali rispetto ai compagni. In alcuni casi è una necessità, in altre un disagio per le famiglie, che dà una pressione ulteriore rispetto oltre all’ordinaria gestione, oltre che essere una violazione discriminatoria del diritto allo studio.

È un tema che ho già posto proprio nel decreto Pa ai ministeri competenti e che credo meriti lo sforzo di tutti nel lungo percorso dei diritti civili per i più fragili e di tutti coloro che hanno e cuore il senso comune, ovvero il sostegno dei deboli.

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