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Il piano del governo per scovare i lupi solitari: 007 a caccia dei terroristi

L'esecutivo lavora a una riforma per riconoscere più poteri e nuove garanzie all'Intelligence. Sgominare gruppi eversivi e tracciare i finanziamenti: le novità sulla lotta alla jihad

Il piano del governo per scovare i lupi solitari: 007 a caccia dei terroristi

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In Italia resta alta l'attenzione sui pericoli del terrorismo. In seguito all'accoltellamento in una scuola di Arras e alla sparatoria in strada a Bruxelles sembra essersi attenuata la fase più acuta di paura per eventuali ulteriori attentati in Europa, ma la guardia non va mai abbassata perché - tra cellule dormienti pronte a risvegliarsi e combattenti infiltrati tra i migranti - la minaccia jihadista è sempre presente. Non a caso il governo italiano sta lavorando a una riforma per scovare i lupi solitari tra i terroristi che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza del nostro Paese.

Gli 007 a caccia dei terroristi

La mossa dell'esecutivo nasce da una consapevolezza: l'Italia non può restare a guardare. Non a caso il killer di Bruxelles era sbarcato a Lampedusa nel 2011 e aveva girato per alcune città italiane nel corso degli anni. Senza dimenticare le due persone di origine egiziana arrestate a Milano nel mese di ottobre e l'operazione anti-terrorismo di inizio novembre a Genova per cui è stato messo in manette un cittadino del Bangladesh che era presente in Italia con il permesso di soggiorno.

Stando a quanto appreso e riportato da Il Messaggero, la volontà del governo è quella di ampliare il raggio di azione degli 007 sotto copertura. L'obiettivo è chiaro: prevenire o sgominare le cellule di jihadisti che si potrebbero organizzare per colpire l'Italia e, più in generale, l'Europa. Il testo (che potrebbe trovare la forma di un disegno di legge) mira a estendere le garanzie funzionali per far sì che gli operativi dell'Intelligence infiltrati espressamente autorizzati dai vertici non finiscano a processo. Il tutto ovviamente per tentare di assestare un duro colpo ai terroristi, cercando di smantellare le cellule presenti in Italia.

Il piano per scovare i lupi solitari

Agli 007 potrebbe essere chiesto di rendersi credibili e persino di vestire i panni di reclutatori. Una falsa identità, stando alle ipotesi circolate, mirate a scovare gli aspiranti terroristi e lupi solitari settaciando la rete dei jihadisti. Nel processo volto a ottenere credibilità potrebbe rientrare non solo l'appartenenza ma anche l'acquisizione del ruolo di leader.

Un passaggio ritenuto necessario perché alcune informazioni di carattere operativo risultano essere acquisibili solamente da chi svolge un ruolo direttivo e organizzativo in testa alla compagine criminale/terroristica. La partecipazione a banda armata, l'apologia del terrorismo e il reclutamento dei foreign fighters potrebbero essere i reati non perseguibili per gli infiltrati autorizzati.

Il faro sui finanziamenti

Un ulteriore aspetto della riforma riguarda i fondi, con i Servizi che potrebbero ottenere il rafforzamento dei poteri ispettivi mettendo sotto la lente di ingrandimento i finanziamenti per supportare le casse delle cellule jihadiste. Nei fatti si potrebbero inserire Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) e Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna) all'interno del circuito di cooperazione già esistente tra le Forze di polizia.

Il caso di Genova è eloquente: l'uomo arrestato si sarebbe reso disponibile al combattimento e al martirio; avrebbe istigato su Internet e sui suoi profili social a commettere attentati terroristici; sarebbe stato attivo in circuiti telematici di matrice jihadista riconducibili ad Al Qaeda.

Il pericolo è costantemente attuale: il governo si prepara a un ulteriore intervento contro i terroristi.

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