Il 9 dicembre 2025 il Ministero dell’Istruzione e del Merito Valditara ha ufficializzato le nuove indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e il primo ciclo d’istruzione. Con questo atto è partita una riforma ampia che promette di “voltare pagina”, come ha dichiarato lo stesso Ministro, ridefinendo contenuti, metodi e finalità dell’educazione scolastica.
Una scuola che riscopre le proprie radici culturali
Tra le novità più significative c’è il ritorno della centralità della storia occidentale e di quei “classici” che hanno definito la nostra civiltà. L’obiettivo è riscoprire l’identità culturale comune, valorizzando il patrimonio di conoscenza che ha formato l’Europa e, di riflesso, l’Italia.
Parallelamente, viene dato nuovo impulso allo studio della lingua italiana: la grammatica riacquista un ruolo importante come strumento formativo essenziale, e insieme ad essa torna, come opzione educativa, lo studio del latino. Non si tratta di un salto nostalgico verso il passato, ma di un tentativo di offrire agli studenti strumenti di logica, consapevolezza linguistica e pensiero critico.
Gli aggiornamenti metodologici
La riforma non si limita alla riscoperta delle radici: c’è spazio anche all’innovazione, in particolare per quanto riguarda matematica e scienze. L’idea è di rendere questi ambiti più vicini al reale, capaci di stimolare curiosità, passione e comprensione del mondo, piuttosto che puntare su apprendimento astratto o nozionistico.
Questo equilibrio fra tradizione e modernità, radici linguistiche e classiche da un lato, approccio scientifico e concreto dall’altro, è alla base della visione formativa su cui il Ministero vuole scommettere.
Educazione civile, rispetto e inclusione
Non è solo la sostanza delle materie ad essere rivista: la nuova impostazione mette al centro anche i valori civili, la cultura del rispetto e la lotta contro ogni forma di discriminazione. L’obiettivo è formare cittadini consapevoli non solo della propria lingua e storia, ma anche del proprio ruolo nella società, con senso critico, rispetto reciproco e apertura.
Un percorso condiviso
Le nuove Indicazioni arrivano al termine di un lavoro durato quasi due anni, condotto da un comitato tecnico insieme a più sottocommissioni, con un lungo processo di consultazione che ha coinvolto comunità scolastiche, esperti, rappresentanti delle discipline, insegnanti e istituzioni.
Una scelta che il Ministero definisce come frutto di ascolto, confronto e condivisione.Il ringraziamento del ministro va a tutti i soggetti che hanno contribuito a elaborare questo testo, ma soprattutto a insegnanti e studenti, cioè a chi sarà chiamato a rendere concreta questa visione giorno per giorno.