Gps nella maglia degli azzurri al Sei Nazioni

Roma. Dopo gli scarpini “intelligenti”, grazie ad un microchip, di Leo Messi nel calcio, arrivano gli azzurri del rugby con il navigatore Gps incastonato nella maglia. La tecnologia non finisce mai di produrre strumenti che possono essere adattati allo sport, così il mondo della palla ovale si adegua con quest’ultima trovata che servirà al ct dell’Italia Jacques Brunel per monitorare in diretta ogni movimento dei suoi giocatori nei match del Sei Nazioni ed a trarne una serie di dati grazie ai quali preparare al meglio gli azzurri.
Il «Global Positioning System» verrà piazzato sotto le maglie di Parisse e compagni fin dal match di sabato a Parigi contro la Francia, il primo del torneo 2012. Verrà posizionato in una speciale imbracatura in neoprene che, assicurano dal ritiro della nazionale, «non darà il minimo fastidio ai giocatori», con un taschino che avvolge completamente l’antenna e che sarà piazzato fra le scapole.
«Non è un navigatore, nel senso che non diremo ai nostri giocatori dove andare - spiega il manager dell’Italrugby Luigi Troiani -. Io la definirei piuttosto un’antenna ricevitrice».

Infatti catturerà gli impulsi dal satellite e potrebbe regalare a Brunel un’Italia stile Australia, visto che i primi ad avere questa idea, e ad applicarla senza pubblicizzare la cosa, sono stati i Wallabies. Di ogni azzurro impiegato in partita si saprà così tutto: dai chilometri percorsi, alla velocità media, da quella massima alle calorie bruciate in ogni singola giocata.

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