Graffiti e fumetti rock sono il filo rosso della mostra «3 Words»

Una triade di artisti pop legati al mondo della musica rock, del fumetto, del graffitismo, dell’illustrazione, si cimenta in una mostra corale sulla centralità della parola scritta (ritagliata e incollata, graffita, dipinta, disegnata) e sulla sua eco storico-emotiva. Nei dorsi di cd musicali riprodotti in grande formato, nelle copertine di vinile tagliuzzate e incollate come materia prima di lettere anonime, in una pittura che ruota intorno a citazioni di testi di canzoni o di articoli di riviste, Nicola Di Caprio propone il proprio ritratto d’artista. Vi si ritrova il corredo visuale quotidiano di chi si nutre di musica, con la consapevolezza dell’importanza dell’involucro, dell’immaginario da essa suscitato nei fan. Dei tre Bartolomeo Migliore è il più legato a un’idea di pittura tradizionale.
Nelle tele in mostra dal nero-buio metropolitano emergono scritte che evocano pubblicità o tracce di graffitari frettolosi o memorie di tavole parolibere di futuristica suggestione. Chiude la triade Daniele Melani, illustratore, sin dagli anni Novanta artista lowbrow, in linea con l’omonima tendenza surrealista californiana nata nel decennio precedente e crogiolo di elementi segnici delle subculture americane (dal fumetto underground al tatuaggio).


La sua arte è una densa, stratificata contaminazione di immagini fumettistiche rinate e dipinte, parole e giochi di parole, grafismi delicati e graffiti come solchi, collage mnemonici e onirici nei quali si mescolano ricordi di Betty Boop, di Felix, di Braccio di Ferro, di manga e scritte rubate alle panchine del parco, ai muri delle città.
Galleria Emmeotto, via Margutta 8, fino al 10 aprile. Ingresso libero.

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