Graffiti, il sindaco fa lo spazzino per un giorno

Una cittadina con la ramazza: «Per esserci ho preso le ferie»

Chiara Campo

Neanche i milanesi, quando l’hanno votata, avevano preso alla lettera le parole dell’allora candidata sindaco. «Nei primi cento giorni di governo puliremo i muri della città», annunciava Letizia Moratti in campagna elettorale. E ieri ha mantenuto la promessa. Ha indossato la tuta bianca dell’Amsa, inforcato gli occhialoni, ha imbracciato il diffusore e «sparato» un potente prodotto anti-graffiti contro i muri imbrattati davanti alla stazione di Porta Genova. Non solo: con la pettorina arancione fosforescente e la scopa, ha ramazzato la strada accompagnata dalle note della Banda d’Affori e circondata da tanti cittadini. Accanto a lei, mezza giunta comunale - dal vicesindaco Riccardo De Corato agli assessori Maurizio Cadeo, Bruno Simini, Giovanni Terzi - e diversi consiglieri (tra cui Carlo Fidanza, Manfredi Palmeri, Paolo Gradnik), commercianti, i capitofoserie di Milan e Inter. Sono arrivati anche Ambra Orfei e il «colonnello» di An Ignazio La Russa. Tutti col grembiule di «I Lav Milan», l’iniziativa organizzata ieri dalle 10.30 alle 12 da Comune e Amsa per cancellare i graffiti da circa 300 palazzi sparsi nelle 9 zone. Un motto a metà tra l’inglese e il milanese, «lavo Milano perché amo Milano», sintetizza la Moratti. Che ribadisce: «Avevo promesso che avremmo pulito i muri nei primi cento giorni: eccoci qua».
Milano, afferma il sindaco, «è bellissima ma per essere ancora meglio deve essere più pulita». A partire da oggi, Amsa destinerà circa sei milioni di euro dei suoi utili alla rimozione dei tag da 6mila edifici «entro Natale». Ma la Moratti insiste sul coinvolgimento dei cittadini, e apprezza il segnale dato ieri dai tifosi di Milan e Inter «che hanno dato un segno di partecipazione civile, scendendo “in campo“ insieme per la città». È «l’inizio di una lunga operazione - conferma l’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo -, in 24 mesi ripuliremo tutti i muri, circa 40mila palazzi. Ma la gente deve darci una mano, solo con il cuore dei cittadini e il nostro impegno potremo vincere la battaglia contro i writers». L’assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini prende a prestito lo slogan e sostiene che è «l’inizio di una “lav” story: amiamo e puliamo tutti insieme la città».
Appello raccolto ieri mattina da diversi cittadini. Tra questi c’era la signora Grazia Trabasso, impiegata nel campo delle assicurazioni, che ieri mattina ha addirittura preso mezza giornata di ferie per mettersi al servizio della città. Con la scopa in mano, ha ammesso: «È un piacere vedere che le istituzioni mantengono davvero le promesse. Anch’io amo la mia città e sono venuta a fare la mia parte».

Ma assessori e milanesi non hanno lavorato sodo solo in Porta Genova, punti di ritrovo erano previsti in ogni zona: in via Padova, insieme ai cittadini e con il grembiule legato alla vita c’era l’assessore Luigi Rossi Bernardi, mentre Ombretta Colli, con le scolaresche del quartiere, ha «ramazzato» viale Regina Giovanna, Stefano Pillitteri era in viale Umbria mentre Gianni Verga e Andrea Mascaretti hanno messo «olio di gomito» in via Airolo.

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