Gramellini e Serra: stessa idea stesse parole

Sarà telepatia? Saranno due teste che ragionano all’unisono usando stessi concetti e stesse parole? Lunedì Michele Serra su Repubblica e Massimo Gramellini su La stampa hanno scritto lo “stesso articolo” che iniziava con le parole: «Ieri sono finiti per sempre gli anni Ottanta italiani» con un commento praticamente uguale. Nessun plagio; più semplicemente è probabile che Serra, autore di Che tempo che fa di Fabio Fazio, e Gramellini, ospite fisso del programma, si siano parlati e scambiati opinioni per poi riportarle sui rispettivi giornali. Ecco a confronto i loro scritti.
Michele Serra: «Lunedì scorso sono finiti per sempre gli anni Ottanta italiani, il decennio più lungo della storia del mondo. È finita la politica del cerone e delle facce rifatte, delle escort, delle olgettine, degli spot, della tv dei telegatti, dell’ignoranza caciarona spacciata per genuinità popolare (ingannando atrocemente il popolo). È finita la fiction. Quello che verrà dopo, non lo sappiamo. Ma sappiamo che un dopo esiste, e questo bastava, a Milano e altrove, per abbracciarsi con gli occhi pieni di benedette lacrime».
Massimo Gramellini: «Ieri in Italia sono finiti gli anni Ottanta. Raramente nella storia umana un decennio era durato così a lungo. Gli anni Ottanta sono stati gli anni della mia giovinezza, perciò nutro nei loro confronti un dissenso venato di nostalgia. Nacquero come reazione alla violenza politica e ai deliri dell’ideologia comunista.

La tv commerciale - luccicante ma soprattutto volgarmente liberatoria ne divenne il simbolo, Milano la capitale e Berlusconi l’icona, l’utopia realizzata. Nel pantheon dei valori supremi l’uguaglianza cedette il passo alla libertà, intesa come diritto di fare i propri comodi, perché da questo egoismo vitale sarebbe potuto sorgere il benessere».

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