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Gran Bretagna, euro si diffonde in sordina molti negozi lo accettano

Forse spinti anche dalla recessione,
sono sempre di più i commercianti
del Regno Unito che rinunciano a un
pizzico del loro nazionalismo e si «piegano»
a accettare l'euro, sperando di aumentare
le vendite.

Forse spinti anche dalla recessione, sono sempre di più i commercianti del Regno Unito che rinunciano a un pizzico del loro nazionalismo e si «piegano» ad accettare l'euro, sperando di aumentare le vendite. Lo racconta la Bbc, secondo cui la moneta continentale, accettata ad esempio da una grande catena come Marks & Spencer (il resto viene però dato in sterline), è anche entrata nelle casse di negozi di intere cittadine come Dunster nel Somerset (dove il cambio viene considerato 1 a 1, anche se di fatto la sterline vale 1,2 euro circa) o Rye nell'East Sussex. Cartelli che dicono sì ai pagamenti in euro sono stati avvistati anche a Edimburgo (club e pub) e a Bournemouth (taxi, gelaterie, ristoranti), dove gli operatori turistici sperano che i prossimi mesi vedano un decollo dell'uso dell'euro che potrebbe far aumentare notevolmente i guadagni dell'intera regione. «Stiamo in realtà offrendo un servizio - ha detto Antony Brunt, dell'associazione turistica dell'Exmoor, e proprietario di un albergo - qui intorno non ci sono uffici di cambio». Se secondo Brunt, ci sono le basi per una rivoluzione che prima o poi dovrà accadere, è di opinione diversa Iain Begg dell'Istituto europeo della London School of Economics, sentito dalla Bbc. «È solo un modo per andare incontro alle esigenze dei turisti - ha detto - non riguarda tutto il resto della popolazione.

Se il fenomeno fuoriuscisse dalla sfera turistica e prendesse intere città allora diventerebbe logisticamente un incubo».

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