Gran premio a Roma Monza perderà 2000 posti di lavoro

Alla fine l’ha spuntata Roma. Nelle competizione più veloce del mondo, ovvero quella per ospitare il Gran Premio di F1, Roma è riuscita ad ottenere il suo GP che si terrà a partire dal 2013, con la benedizione di Ecclestone. Al di là del prestigio perduto, che portava Monza al centro dell’attenzione globale nelle prime settimane di settembre, ora si fanno i conti. Monza avrebbe perso in termini di immagine e di brand, circa 350 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti circa 10 milioni «persi» per l’indotto prettamente turistico. Ai costi vivi, poi si devono aggiungere, i 2000 posti di lavoro in meno. È quanto emerge da una stima dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese, Regione Lombardia, Istat, Censis, Isnart, Autodromo di Monza, Provincia di Milano. Solo l’edizione 2009 del GP di Monza ha fruttato oltre 70 milioni di cui circa 30 di indotto turistico, 37 milioni di ricadute economiche sul settore «motori» del territorio e 4,6 milioni di euro di benefici per il comparto degli allestimenti, comunicazione, spedizioni, allestimento impianti, facchinaggio della Brianza. «Il Gran Premio di Monza è una ricchezza in termini di brand e di indotto non solo per Milano e la Lombardia - sostiene Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza -. Credo che Roma si debba dimostrare capitale e fare un passo indietro, prendendosi la responsabilità di fare, appunto, la “capitale” di un grande Paese plurale, valorizzando le tante diverse eccellenze laddove si trovano».
Consapevoli dello “scippo” a Roma sono cauti. «Deve essere chiaro che prima di far partire l’organizzazione della Formula 1 a Roma, vogliamo trovare l’accordo con Monza: il campionato di Roma non è alternativo a quello di Monza e tra le due città non ci deve essere contrasto».
«Nessun centesimo pubblico - avverte combattivo il governatore Formigoni - deve creare una situazione di privilegio a favore di Roma e a danno di Monza».

Da qui, dunque, la proposta della creazione di una cabina di regia: «Roma - conclude Formigoni - si mette sempre in gara su molti fronti senza preoccuparsi, almeno apparentemente, dei danni che può portare ad altre parti del Paese».

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