Sergio Rame
Dopo la parentesi dedicata al Festival dei Teatri d'Europa con I dieci comandamenti di Viviani, Paolo Rossi torna a infiammare il pubblico del Teatro Strehler con Chiamatemi Kowalski - Il ritorno. Dopo averlo visto al confronto con Shakespeare e Molière e dopo aver seguito il Signor Rossi affrontare coraggiosamente la Costituzione e L'impero del male, il pubblico milanese ritroverà il comico di Monfalcone alle prese con una forma teatrale a lui particolarmente congeniale: il monologo.
Paolo «Little King» Rossi continua la sua incursione in quel teatro popolare che si nutre di satira e d'ironia per raccontare al suo pubblico storie di lavoro e di lotte, per le quali si arriva a ridere pur di non piangere. A distanza di diciotto anni dal primo Chiamatemi Kowalski che fece conoscere il comico di Monfalcone al grande pubblico del teatro italiano, arriva il seguito del celebre spettacolo, osannato sia dalla critica sia dal pubblico di tutta Italia.
Il nuovo capitolo del fortunato spettacolo propone testi esilaranti e dalla comicità molto sottile, frutto della collaborazione con Carolina De La Calle Casanova, Emanuele Dell'Aquila, Carlo Giuseppe Gabardini e Riccardo Pifferi. Monologhi ricchi di storie, a volte raccontate con ironia e cattiveria, a volte con un pizzico di poesia, senza dimenticare il rapporto con il pubblico, nello stile di delirio organizzato, caratteristico della sua compagnia Teatro di Rianimazione.
«L'intento dello spettacolo - spiega Rossi - è quello di recuperare i brani migliori di Chiamatemi Kowalski e degli spettacoli Operaccia Romantica, Sette Spettacoli e Pop & Rebelot per condensarli in un'unica serata».
I tre spettacoli scritti con Gino e Michele, David Riondino e Giampiero Solari incarnano un'ipotetica trilogia all'interno della quale il protagonista assoluto è, in un certo qual modo, proprio Kowalski.
Ma il ritorno di questo grande personaggio non è soltanto un collage delle gag più divertenti di Rossi. Le situazioni portate sul palcoscenico dello Strehler si arricchiscono, infatti, grazie al racconto di piccoli aneddoti di vita vissuta fino quasi a ricreare un percorso quasi autobiografico del comico stesso. Non è, infatti, un caso che proprio Rossi ami ripetere che «il recital è una questione molto personale».
Accompagnato dalla cantante Syria e da una band formata dai bravissimi Emanuele Dell'Aquila, Alex Orciari e Marco Parenti, Rossi ripercorrerà questi ultimi decenni di storia italiana prendendo avvio da un bizzarro incidente del cantastorie.
«Arriva un momento - continua Rossi - in cui i cuentacuentos non sanno più se quello che stanno raccontando è successo veramente o è frutto della loro immaginazione: è risaputo che i racconta-storie sono ladri, sono geni e soprattutto sono dei grandi bugiardi. La realtà si mischia alle storie e le storie si mischiano alla realtà».
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