Granate dell’Eta all’aeroporto di Saragozza

da Madrid

L'organizzazione armata basca Eta ha sferrato un attacco con granate contro l'aeroporto civile di Saragozza senza fare vittime, ma ferendo la speranza di dialogo che il premier José Luis Rodriguez Zapatero mantiene per porre fine a un conflitto che ha fatto quasi mille morti.
L'attacco è avvenuto intorno alle 12.30, un'ora dopo che l'Eta aveva preavvertito il quotidiano basco Gara (vicino alle posizioni indipendentiste) che avrebbe aperto fuoco di mortaio contro l'aeroporto della città nordorientale spagnola fra mezzogiorno e le 14.
La polizia e la Guardia civile sono immediatamente intervenute, facendo evacuare l'aeroporto in gran furia e isolando quindi la zona. Appena in tempo prima che due esplosioni si sentissero non lontano dalle installazioni civili dell'aeroporto e nei pressi delle piste. La polizia è riuscita successivamente a localizzare i due lanciagranate abbandonati dai separatisti e piazzati su una base metallica fuori dell'aeroporto, constatando così che un solo proiettile era stato effettivamente lanciato mentre l'altro era rimasto all'interno dell'arma.
Era dall'ottobre del 2003 che l'Eta non compiva attacchi con granate. L'ultima volta era stato contro una caserma dell'esercito in Navarra. Nel 1980 i terroristi avevano sparato una granata contro il palazzo della Moncloa a Madrid: l’ordigno era esploso nei giardini senza causare danni.
L'attentato si aggiunge ad altri recenti, tutti senza vittime perché regolarmente preannunciati dall'Eta, l'ultimo dei quali a Madrid il 26 maggio scorso.

E ciò mentre è in corso in Spagna un dibattito sul dialogo con l'Eta favorito dal governo di Zapatero: il premier chiede la fine della violenza per por fine al conflitto, mentre l’opposizione popolare esclude ogni compromesso con i terroristi.

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