L'altro giorno il Parlamento europeo, facendo una delle poche cose per cui serve a qualcosa, ha revocato l'immunità all'eurodeputata del Pd Alessandra Moretti. Può capitare: a Bruxelles non c'è Magistratura democratica. Nell'ambito dell'inchiesta sul cosiddetto Qatargate la Moretti bella ma intelligente è sospettata di «associazione criminale finalizzata alla corruzione».
La sinistra ormai è più vicina alle stanze del potere che alle istanze del popolo.
Comunque, la cosa che ci ha colpito non è la corruzione in sé, a cui siamo abituati quando c'è di mezzo l'Eurogruppo dei Socialisti e Democratici. Ma la reazione della Moretti (una Bersaniana passata con Renzi e poi rimasta da sola, a riprova che ci sono sempre margini di peggioramento): ieri, dopo essere passata dal parrucchiere, è passata per martire in una liturgia di interviste a giornali unificati: ha detto che è una vendetta, che lei è la capra espiatoria di un complotto politico, che è stata una resa dei conti (trattandosi di soldi, sì: nostri però). Mah. La Moretti conosce solo due parti, quelle dell'antipatica e della vittima; e le riescono entrambe benissimo.
Ad ogni modo: si difenderà nel processo; o dal processo, dipende.
Spiace piuttosto constatare, davanti a un Parlamento europeo che nega a lei quella immunità che invece confermò ad altri, come Alessandra Moretti alla fine valga persino meno di una Ilaria Salis qualunque.Vabbè, dovesse andare male, e fosse cacciata dalla politica, Lady Moretti potrà fare qualcosa di affine. Tv, per esempio. Magari commentatrice di calcio. La bellezza, almeno quella, c'è.