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ESCLUSIVO - Hamas Connection, il video choc con Albanese

Nel novembre 2022 l'italiana partecipa al summit "Sedici anni di assedio a Gaza" dove sono presenti i vertici dei gruppi terroristici

ESCLUSIVO - Hamas Connection, il video choc con Albanese
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"Avete il diritto di resistere a questa occupazione" (israeliana) ribadiva nel 2022, Francesca Albanese, parlando in videoconferenza ad un evento su Gaza che ospitava figure di spicco di Hamas. Un concetto ribadito anche dopo il 7 ottobre dall'iniziale paladina di tutta la sinistra, oggi solo dello zoccolo duro dell'area dem. Il Giornale può rivelare la partecipazione della special rapporteur a un evento nella striscia tra i cui relatori c'erano delle figure apicali di Hamas designato come gruppo terroristico negli Stati Uniti, in Canada, nell'Unione Europea, in Australia e altri paesi.

Era il novembre del 2022 quando al "16 Years of Siege on Gaza: Impact and Prospects" l'eroina dei pro Pal si è collegata intervenendo dopo Ghazi Hamad e Bassem Naim. Il primo è uno dei leader di Hamas, nato a Rafah 61 anni fa. Proprio lui che, intervistato dalla CNN, dopo l'attacco stagista di Hamas ha detto: "Sapete qual è il beneficio del 7 ottobre? Se guardate l'Assemblea Generale (delle Nazioni Unite), circa 194 membri hanno aperto gli occhi sulla brutalità di Israele, e lo hanno condannato. Aspettavamo questo momento da oltre 75 anni". Così come ha affermato che Hamas non ha alcun rimpianto per l'attacco del 7 ottobre nonostante le conseguenze per la Striscia di Gaza. Il secondo, Naim, è un funzionario di Hamas palestinese, è stato Ministro della Salute nel primo governo Haniyeh (ucciso a Teheran nel 2024), poi Ministro della Gioventù e dello Sport nel governo di unità nazionale palestinese del marzo 2007. E suo figlio, Muhammad Naim, cittadino britannico, è stato arrestato a Londra a inizio novembre mentre nel contempo i servizi di sicurezza austriaci hanno scoperto e confiscato armi e materiale esplosivo.

Difficile essere invitati in certi contesti senza essere conoscenza dei relatori, soprattutto se a partecipare all'evento sono figure apicali di una delle organizzazioni armate più potenti e radicate nel mondo palestinese, i cui arsenali (in parte) sono stati, appunto, scovati in Europa. Il timore che servissero per compiere attentati contro bersagli israeliani nel vecchio continente. Ma non è tutto, perché tra le slide trasmesse durante l'evento compare anche la "missione umanitaria" della Freedom Flotilla. Così come viene menzionata la "Womens's boat to Gaza". La prima era la spedizione per cui proprio Mohammad Hannoun, ritenuto dal dipartimento del tesoro degli Stati Uniti d'America l'uomo di Hamas in Italia, si era speso, lanciando una raccolta fondi dal suo sito Infopal. Proprio gli Usa che hanno espresso sanzioni anche alla relatrice Onu: "Albanese si è impegnata direttamente con la Corte penale internazionale (CPI) nel tentativo di indagare, arrestare, detenere o perseguire cittadini degli Stati Uniti o di Israele, senza il consenso di questi due Paesi. Né gli Stati Uniti né Israele sono parte dello Statuto di Roma, il che rende questa azione una grave violazione della sovranità di entrambi i Paesi", aveva detto il Segretario di Stato Marco Rubio. Del resto, è difficile dimenticare che dopo questo provvedimento fu proprio Hamas a difendere la paladina dei pro Pal, affermando che l'imposizione di sanzioni da parte degli Usa fosse una palese espressione della palese parzialità dell'amministrazione statunitense nei confronti dei crimini di guerra sionisti, del suo disprezzo per le istituzioni delle Nazioni Unite e i loro rappresentanti, nonché dei rapporti pubblicati che documentano la catastrofe umanitaria creata dall'occupazione nella Striscia di Gaza. Non capita tutti i giorni di essere difesi dai terroristi, così come essere relatrice insieme a esponenti di Hamas.

E si tratterebbe solo della punta dell'iceberg delle "relazioni" pericolose con Hamas. Chi consegna le chiavi delle nostre città e premi a Francesca Albanese sarà in grado di porsi almeno delle domande sul ruolo del rapporteur speciale dell'Onu?

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