«Un grande botto e ho pensato solo a scappare»

Nino Materi

Fuori fulmini, grandine e colpi di vento violentissimi. Dentro la normale apprensione di chi sa di trovarsi a bordo di un aereo volando in condizioni atmosferiche proibitive. Ma quando l’airbus 340 dell’Air France proveniente da Parigi ha cominciato la manovra di avvicinamento per atterrare sulla pista del Pearson International Airport di Toronto, i 297 passeggeri più i 12 membri dell’equipaggio erano ormai convinti di avercela fatta. Ignorando che per loro l’incubo era solo all’inizio. Un incubo che, fortunatamente, riusciranno tutti a raccontare. Per puro miracolo non ci sono state vittime, ma solo feriti lievi e tante persone sotto choc. Nulla rispetto alla sciagura che la dinamica dell’incidente avrebbe pututo provocare.
L’airbus - forse colpito da un fulmine - ha infatti preso fuoco dopo una duplice esplosione che ha fatto finire la sua corsa in una scarpata, non lontano da una delle più trafficate autostrade canadesi, la 401. Scene impressionanti trasmesse in presa diretta dalle tv canadesi e americane che hanno portato nelle case di milioni di telespettatori le immagini tragiche della carlinga spezzata in due e avvolta dal fuoco.
Leah Walker, reporter di una radio di Toronto, ha detto di aver visto il veivolo «spaccarsi come un ramo infuocato»: «La parte posteriore, due terzi del totale della fusoliera, è diventata una palla di fuoco». Il velivolo è stato subito circondato dai mezzi di soccorso e i passeggeri sono stati salvati per la maggior parte con gli scivoli d'emergenza, mentre gli altri sono stato estratti dalla fusoliera in fiamme. L'Airbus 340 dell'Air France finito fuori pista è il volo AF 358 decollato all'1,42 ora locale dal Charles de Gaulle di Parigi; l’atterraggio a Toronto era programmato per le 16,12 ora locale. Secondo la prima ricostruzione, al momento dello schianto la quasi totalità delle operazioni del principale aeroporto canadese era ferma a causa del maltempo. Al momento dell'atterraggio dell'aereo, il cui incendio è stato mostrato in diretta dalle tv canadesi e americane, il tempo era molto cattivo: c'erano temporali in tutta la regione, la visibilità era ridotta. E per tutto il giorno l'aeroporto Pearson era stato in allarme rosso proprio a causa delle pessime condizioni meteorologiche.
L'aereo dell'Air France, in orario perfetto nonostante le turbolenze e i vuoti d’aria, ha incontrato problemi nella fase finale del suo atterraggio, quando lungo la rotta di volo il maltempo aveva ormai trasformato il cielo in una trappola infernale. Fino a Toronto. Poi le luci della pista. La sensazione di essersela vista brutta ma senza gravi conseguenze. Invece il peggio doveva ancora arrivare. Un atterraggio a rischio, che nessuno si aspettava divenisse in pochi attimi uno scenario da dramma: il pilota, una volta toccato terra, ha perso il controllo del mezzo; l’aereo ha così continuato la sua corsa a fine pista, su un tratto erboso, prima di «piantarsi» in una sorta d'avvallamento scosceso, le fiamme si sono sprigionate in tempi rapidissimi.
Il sergente Glyn Griffiths, della polizia canadese, ha confermato che il pilota dell'airbus A340 si è salvato ed è stato portato in ospedale: «Molti passeggeri sono stati raccolti mentre vagavano sotto choc tra la boscaglia».


L'incidente dell'Airbus dell'Air France è accaduto nell'anniversario di un'altra sciagura aerea in Nord America: esattamente 20 anni fa un L1011 precipitò mentre tentava di atterrare sulla pista dello scalo internazionale di Dallas-Fort Worth. Morirono 137 persone. Quell'incidente fu attribuito al «wind shear», un colpo di vento violento in grado di fare cadere un aereo durante il decollo o l'atterraggio.

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