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Grande Fernando: ha evitato i rischi inutili

È saltato fuori Montoya che ha messo in fila tutti: il suo via, l'aver infilato Button e soprattutto Alonso, ha dato pepe al gran premio, come a certi vecchi tempi. Il rammarico è che Alonso, alla sosta ai box, non sia riuscito a passargli davanti perché avremmo assistito a un’ulteriore battaglia, che oramai ci manca da un po' di tempo. Corsa vera perché la classifica dice che primi sono tutti quelli che lottano per le prime file in qualifica e per il podio in gara.
Indubbiamente Alonso aveva in mente solo il campionato e al via non ha resistito per ragionamento, poi in gara ha valutato che se anche avesse preso i tubi di scarico di Montoya, mai avrebbe potuto tentare il sorpasso, rischiando un secondo posto certo. La gara di Fisichella, tutta in rimonta, dimostra il potenziale della Renault, che Alonso ha amministrato, ma mai completamente sfruttato.
E poi, quanti doppiati: dopo il via del campionato, lo sviluppo dei top team ha ridimensionato quelle squadre che erano partite da subito con buone prestazioni. Oramai c'è spazio solo per Renault, McLaren e un po' di Bar, con la Toyota quasi in disparte. Per gli altri solo bandiere blu per farsi doppiare. La stessa Ferrari non riesce a rientrare in zona vittoria. Lo sviluppo lo fa certamente, ma non sembra portare da alcuna parte, situazione quasi impensabile, tanto che la strategia di Barrichello (tre soste, unica vettura delle 20 partenti) ha portato come risultato positivo solo quello di far arrivare Rubens dietro a Schumi, con quieto vivere per tutti. C'è di fatto una nuova generazione di piloti che domina, al di là dell'exploit Montoya.

Forse sono cambiati anche il modo di preparare la macchina, di guidarla, di inserirla con cattiveria in curva. Che anche a livello umano ci siano da fare sviluppo ed innovazione?

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