Dissidi, piccole manovre e grandi movimenti. Nel Terzo polo milanese le scosse continuano a propagarsi, allargando le fratture politiche già esistenti al momento delle Comunali, e accentuate dallesito non certo esaltante del voto. Dato insolito per un partito formato in gran parte (e orgogliosamente) da ex democristiani, solitamente felpati anche nelle polemiche interne, è dentro lUdc che si è sviluppato lepicentro dellultima spaccatura, che ora vede contrapposti il coordinatore cittadino Pasquale Salvatore e il consigliere regionale Enrico Marcora, candidato da Pier Ferdinando Casini alla presidenza della Provincia di Milano nel 2009, e poi al Consiglio regionale nel 2010.
Salvatore è stato vicepresidente della commissione Urbanistica ed era anche lassessore comunale in pectore di centristi nel caso di eventuale riconferma dellalleanza «classica» con il Pdl e la Lega, prima che le ragioni della politica nazionale avessero la meglio. Marcora al contrario, forse meno vicino a Casini (e probabilmente anche agli elettori moderati) ma con solide entrature nel mondo ecclesiastico e imprenditoriale, rappresenta lanima del partito che guarda a sinistra e spinge per unalleanza con il Pd, anche se non disdegna una sorta di corteggiamento del governatore Roberto Formigoni. Al centro di questo gioco di ali il giovane Alessandro Sancino, coordinatore provinciale, ben visto dai vertici e romani e oggi consigliere a Palazzo Isimbardi dopo le dimissioni di Marcora. Al di là di unazione politica che punta molto sul rinnovamento - anche delle forme di azione e comunicazione politica - Sancino non coltiva una linea filo-Pisapia, e punta tutto sul fatto che il destino dellUdc si giochi tutto nellarea moderata e del futuro centrodestra.
Eppure, al di là delle dinamiche di linea e corrente - con la contrapposizione fra chi guarda al Pd e chi ha nostalgia del Pdl - a giocare un ruolo decisivo nelle fibrillazioni di questi giorni sono le ambizioni di leadership, sia di partito che di alleanza. E ambizioni politiche. Lo stesso Marcora, dunque, starebbe giocando anche una partita per sfilare la leadership dellalleanza terzopolista a Manfredi Palmeri, candidato sindaco e (dunque) unico consigliere eletto a Palazzo Marino.
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