Bruno Petronilli
Quando ho l'occasione (per la verità assai di frequente) di gustare una bottiglia di questa grande azienda piemontese non riesco proprio a reprimere la nostalgia della mia prima sorsata di grappa Berta. Il ricordo è legato a un Vinitaly di oltre un decennio fa dove ogni giornata del mio euforico peregrinare tra gli stand della fiera veronese si concludeva nell'elegante chiosco a tinte scure di Chicco Berta. A lui, con imbarazzante regolarità, confessavo che i suoi distillati erano troppo buoni per appartenere veramente alla categoria delle grappe ma quella genuina suggestione, forse dettata più dall'ebbrezza che dall'inesperienza, ha permesso la consacrazione di passioni e amicizie vigorose. Grazie a Chicco Berta ho iniziato ad apprezzare un prodotto straordinario e tutto italiano come la grappa, una delizia che quando nasce dalla mente di uomini come lui non teme alcun confronto con i distillati più blasonati del mondo. Vinacce di qualità assoluta e processi di distillazione artigianali solo le regole auree per garantire grappe di livello eccelso, ma realtà simili alla Berta non sono purtroppo comuni in Italia. L'azienda piemontese è nata a Nizza Monferrato nel 1947 grazie all'iniziativa del suo fondatore Paolo. Da allora l'attività della distilleria Berta ha costantemente riscosso successi commerciali mai separandosi dalle sue prerogative originarie. A Casalotto, nell'odierna e funzionale struttura, l'atmosfera è rimasta quella dell'antica sede di Nizza perché medesimi ne sono i protagonisti come alambicchi di rame o aromi straordinari di grappa che invecchia con pigrizia. Quando Paolo lasciò ai figli la difficile gestione della sua eredità culturale, solo la tenacia e la devozione di Chicco e di Gianfranco potevano raccoglierla e a testimoniarlo ci sono le cinque etichette di punta attualmente in commercio a cominciare dalla Riserva del Fondatore Paolo Berta 1986 (da vinacce Nebbiolo e Barbera d'Asti) a cui vent'anni di affinamento in barriques regalano una complessità ineguagliabile. La finezza della Magia 1995 (Barbera d'Asti, Malvasia e Brachetto) accompagna idealmente quella dei singoli vitigni come Roccadivino 1998 (Barbera d'Asti), Bric del Gaian 1998 (Moscato d'Asti) e Tre Soli 1998 (Nebbiolo).
Grappe Berta, il romanzo dellalambicco
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