"Grazie alle aziende che pensano innovativo dimostrando che il green non è solo ideologia"

Il grazie del direttore Minzolini ai partner: "Esempi di un futuro a mente aperta"

"Grazie alle aziende che pensano innovativo dimostrando che il green non è solo ideologia"

Non c'è più da chiudere gli occhi per immaginare il domani (innovativo), semmai c'è da volgere lo sguardo all'orizzonte. Questo è il senso del la terza edizione di Penso Innovativo, l'iniziativa del Giornale dedicata al futuro sostenibile che ha avuto come clou l'appuntamento in presenza di mercoledì 24 al «21 WOL» di Milano. Nel quale il direttore Augusto Minzolini, il vicedirettore Francesco Del Vigo, i capiredattori Marcello Zacchè e Marco Lombardo e il responsabile delle pagine «Fuorigiri» Pieruigi Bonora, hanno moderato un dibattito con alcuni protagonisti dell'iniziativa.

Si è partiti da una sintesi del futuro che qualche visionario «come Ennio Doris ha saputo anticipare». Nel ricordare l'imprenditore appena scomparso, il direttore Minzolini ha citato le intuizioni come motore della strada che dobbiamo percorrere: «La green economy era un'ideologia, oggi le è destinata la fetta più grossa del PNRR, miliardi che andranno alle aziende. La rivoluzione verde è come la globalizzazione: non si decide di farla, vi si è costretti. Va però misurata passo passo, con mente aperta. Altrimenti si rischia di creare un effetto boomerang sulla società». Da qui è partito il dibattito, inaugurato dal viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto, che ha parlato di sfida del secolo: «Governo, Regioni, ed enti locali non perdano l'occasione di utilizzare i fondi, pari a 192 miliardi: se perdessimo l'occasione di riprogrammare i fondi strutturali del PNRR rischieremmo di diventare i terzisti di Germania e Francia».

E così ecco le idee dai vari settori. «La mobilità su rotaia è stata investita dalla pandemia - ha spiegato Roberto Tundo, Chief technology, innovation and digital officer di Ferrovie Italiane - Stiamo ora ragionando sulla mobilità integrata, con 28 miliardi di progetti per rendere il sistema infrastrutturale del Paese più sostenibile e più digitale». Un'integrazione che ha bisogno di partner come Uber: «Noi vogliamo collaborare - ha confermato Lorenzo Pireddu, Country Manager Italia -. Tracciamento e facilità di pagamento ben dispongono gli utilizzatori. La nostra app è un'integrazione di servizi, anche pubblici. E questo ci sta premiando».

Quando si parla di azienda green non si pensa poi alle acciaierie. Eppure Massimiliano Burelli, ad di Acciai Speciali Terni, mostra che anche un colosso siderurgico può essere all'avanguardia. «Grazie a un partner finlandese ricicliamo le scorie dell'acciaio per creare materiale per sottofondi stradali. E abbiamo investito 5 milioni di euro per un generatore a vapore di recupero che ci consente di arrivare al 70% di vapore prodotto senza ricorrere ai combustibili fossili».

E se questo non bastasse a dimostrare quanto si può pensare innovativo, ecco come il progresso sta cambiando i servizi più tradizionali: «Le nostre nuove polizze assicurative enertel - ha spiegato Maurizio Pescarini, Ceo del brand digital di Generali - portano uno scambio dati in pochi minuti in caso di infortuni. Le informazioni già note alla Compagnia non vengono più richieste e le video dichiarazioni permettono di velocizzare le denunce. Con risarcimenti quasi immediati». Mentre Claudio Bartolini, responsabile comunicazione di Tempocasa, agenzia in franchising con 500 punti vendita, aggiunge: «Anche nel nostro campo si può cambiare: «Per esempio noi diamo più visibilità agli immobili che hanno caratteristiche di risparmi energetici da meritare un bollino verde.

E ogni agenzia affiliata contribuisce a piantare centinaia di alberi e a prendersene cura. Con un sistema che fa gestire tutte le pratiche alla sede centrale, lasciando liberi i venditori di occuparsi appieno del loro lavoro».

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