Grecia, la Lombardia mette da parte 153 milioni

La Regione Lombardia, nell’assestamento di bilancio che dovrà essere approvato a luglio, ha inserito un accantonamento di 153 milioni di euro a copertura di quella parte del bond emesso dalla Regione finito in titoli greci. Quindi, nel caso di bancarotta della Grecia, il Pirellone è già corso ai ripari.
L’assessore alle Finanze, Romano Colozzi, lo ha annunciato alla commissione Bilancio del Consiglio regionale, spiegando che l’accantonamento è «prudenziale e riguarda il concretizzarsi dell’ipotesi peggiore, ovvero il fallimento» di Atene. «In questo modo - ha aggiunto - evitiamo che il bilancio regionale possa avere problemi». Colozzi ha detto di non essere preoccupato dalla possibilità di default perché «scatenerebbe un effetto domino su banche e Paesi di mezza Europa, tra cui il nostro che con la Grecia è esposto per oltre 14 miliardi. E poi non è mai capitato, anche nel caso dell’Argentina, che il default fosse totale». Per coprire il bond emesso nel 2002, la Regione ha creato un sinking fund, una sorta di salvadanaio dove versa ogni anno le rate del bond che dovrà rimborsare nel 2032 e parte di quei fondi sono stati investiti in titoli di Stato greci.
La Lombardia ha fatto causa in Gran Bretagna alle banche che hanno seguito l’operazione a cui ha chiesto 90 milioni di euro di danni. «L’operazione in sé, come ha detto anche la Corte dei Conti - ha precisato Colozzi - è stata corretta. Quando si parla di perdite si parla di costi occulti, ovvero che Regione Lombardia avrebbe dovuto avere interessi maggiori rispetto a quelli ottenuti.

Finora Regione Lombardia ha ottenuto guadagni che oscillano fra i 12 e i 20 milioni avendo effettuato l’operazione a tassi vantaggiosi rispetto agli strumenti di indebitamento dell’epoca».
«I nostri legali - ha concluso - stanno anche verificando se esistono i presupposti per tentare una causa civile anche in Italia».

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