Pierluigi Bonora
da Milano
«Se nel breve periodo i prezzi del petrolio dovessero restare ancorati agli attuali livelli, cioè 60 dollari al barile, avremo delle difficoltà a raggiungere gli obiettivi di crescita che ci eravamo prefissati»: lo ha detto in Cina, dove si trova per partecipare a un incontro bilaterale con i ministri finanziari asiatici, il commissario europeo agli Affari monetari, Joachin Almunia. «In questo caso - ha aggiunto Almunia - saremo costretti a rivedere al ribasso le nostre stime». Se cosi fosse, si tratterebbe della terza revisione al ribasso negli ultimi 8 mesi. Sempre Almunia, ieri, parlando dellUe-25, aveva anche lanciato segnali positivi per lanno in corso. «Se le sviluppo economico prosegue sullattuale via - è stato il suo commento - alla fine dellanno, lUe-25 può crescere più del 2 per cento. Siamo ottimisti». Secondo le stime diffuse in aprile, la crescita economica dellEuropa allargata nel 2005 si sarebbe fermata al 2 per cento. Intanto i problemi relativi al petrolio e più in generale alla crescita saranno con ogni probabilità alla base dellanalisi della Banca dei regolamenti internazionali che sarà diffusa oggi.
Listituto di Basilea riunisce, infatti, lassemblea generale e landamento delleconomia mondiale, alle prese con lennesimo surriscaldamento del prezzo del greggio sui mercati, farà con ogni probabilità da sfondo allesame degli esperti in occasione dellappuntamento annuale.
Quella che sarà resa nota oggi sarà la 75ª relazione annuale della Bri, in pratica la banca delle banche centrali, cui partecipano 55 istituti titolari di diritto di voto e di rappresentanza in qualità di membri dellorganizzazione. Per il nostro Paese ci sarà il governatore di Bankitalia, Antonio Fazio. Sono attesi a Basilea anche i responsabili delle due più importanti autorità monetarie mondiali, Jean-Claude Trichet per la Bce e Alain Greenspan per la Federal Reserve statunitense. Non è infrequente, inoltre, che allassemblea generale della Bri siano affiancate riunioni con i rappresentanti di alcuni tra i principali istituti di credito europei, in qualità di osservatori. È facile presumere che il rapporto degli economisti della banca, che arriva a poche settimane dal vertice economico del G7 a Londra e alla vigilia di un altro importante appuntamento, il G8 in Scozia sotto presidenza britannica, non tralascerà gli aspetti più salienti delleconomia, dai conti pubblici delle diverse aree geografiche ai principali settori produttivi e finanziari, senza trascurare un approfondimento della realtà dei Paesi in via di sviluppo e delle economie emergenti.
Lo scenario di fondo resta sostanzialmente favorevole, con stime positive per lo sviluppo e con tassi dinteresse che si mantengono bassi, ai minimi storici in Europa.
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