Il nuovo mondo avanza e i mondiali di atletica ce lo raccontano ogni giorno. Quellinesorabile mix di vecchio e nuovo si stampa negli occhi, sorpresa dopo sorpresa. Ci siamo persi ancora il sorriso appagante di Yelena Isinbayeva, la regina-copertina dellasta che sembra un gatto sul ghiaccio: non riesce più ad affondare gli artigli. Il cambio di allenatore e una cura tecnica che non fa più effetto (manca velocità) lhanno respinta anche da questo mondiale (era successo a Berlino). Isi ha saltato solo i 4,65 (vale un 6° posto), poi ha provato scommesse a 4,75 e 4,80 tutte fallite. E il mondo dellasta ha scoperto che, se un cubano può vincere largento, una brasiliana, Fabiana Maurer, 30 anni da Campinas, oggi è campionessa indoor e outdoor. È il mondo che si capovolge.
Oppure è il mondo dellatletica che sa cercare loro dovunque scopra un rivolo. Lo ha dimostrato la finale dei 400 metri, dopo otto anni di dominio americano. In corsia due ragazzi di Grenada (Bartholomew e James) e i due gemelli belgi Borlee (poi 3° e 5°) per mettere in mezzo La Shawn Merritt, il campione Usa ripescato da 21 mesi di pena doping. Bellissima gara: Kirani James si è aperto la strada forte dei suoi 18 anni e della fenomenale giovinezza atletica. Merritt è stato risucchiato dal turbo di questo ragazzo che domani compirà 19 anni, primatista del mondo in tutte le categorie a partire da quella allievi. Grenada è unisola caraibica con 104mila abitanti, un angolo di terra. Eppure i fiori vengono irrorati: James studia in Alabama, ama il basket (da Kirani James a LeBron James) secondo tradizione di famiglia (padre e fratello), si gode il calcio, a livello giovanile correva più forte di Bolt. Straordinario, come la corsa da leader di David Rudisha negli 800 metri o come la ritrovata vena del dominicano Felix Sanchez, indomabile dei 400 ostacoli che si è regalato, per il suo giorno di compleanno(34 anni), la sesta finale mondiale.
Cè da farsi venire il magone, guardando allItalia della penisola che non cè: quella dellatletica. I nostri fanno di tutto per confermare il pessimismo della vigilia. Ieri Simona La Mantia ha risolto con un salto valido, due nulli e tanti saluti alla qualificazione alla finale. Occasione buttata e faccia contenta.
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