Ma allora, senatore Luigi Grillo, questi soldi per le grandi opere in Liguria ci sono o non ci sono?
«Ci sono, eccome ci sono. Solo le vergognose menzogne della sinistra possono far dubitare ancora su quella che, invece, è una realtà incontestabile».
Non è che lo dice lei, perché è di Forza Italia e vuol difendere a tutti i costi il governo...?
«Niente affatto. Lo dico io perché è vero. Tutto qua. Basta leggere i documenti approvati dal Cipe, il comitato dei ministri economici, che fanno giustizia di tante maliziose interpretazioni in chiave elettorale».
Partiamo dal Terzo valico.
«Appunto. Il governo ha dato il via libera definitivo allinfrastruttura più importante e necessaria per lo sviluppo della città di Genova e della Regione».
Spieghiamo: definitivo cosa significa?
«Significa che, dopo quella del Cipe, non ci vogliono più altre autorizzazioni, verifiche, approvazioni, delibere di sorta. La linea ad alta capacità Genova-Milano può partire, e quindi possono aprire tutti i cantieri».
Lonorevole diessino Graziano Mazzarello dice che non ci sono i finanziamenti.
«Chiunque metta in discussione questo punto o non sa come stanno veramente le cose, oppure mente sapendo di mentire. Questa storia dei finanziamenti che non sarebbero disponibili è una menzogna. Anzi: è una menzogna volgare e vergognosa che squalifica chi la mette in circolazione».
Lui, sempre lui, Mazzarello, dice che il governo ha solo autorizzato lemissione di bond, cioè di titoli che devono pur essere sottoscritti da qualcuno.
«Infatti. Ma dovrebbero sapere, Mazzarello e tutti gli altri scettici da propaganda elettorale, che questi bond non sono cartastraccia. Che diamine! I bond li emette lo Stato che ne garantisce il rimborso, e li sottoscrivono soprattutto gli investitori istituzionali, grandi banche, soggetti finanziari di primordine».
Insomma, soldi sicuri.
«Sicurissimi. A queste condizioni, non ci sono dubbi. Il ricorso ai bond consentirà di finanziare il Terzo valico, facendo affluire la somma di circa 5 miliardi di euro necessari alla realizzazione dellintera opera. Chi contesta questi fatti, per puro spirito fazioso, parlando addirittura di buffonata, è accecato dai veleni della campagna elettorale. Un atteggiamento indegno, intollerabile».
Lopposizione fa il suo mestiere.
«E no! Così non ci sto. Non accetto affermazioni come quelle di Mazzarello che è stato anche assessore regionale ai Trasporti e sa bene come sono andate le cose quando a Roma cerano i governi di centrosinistra. Ce lo ricordiamo?».
Ricordiamocelo, senatore Grillo.
«La sola cosa che hanno fatto i governi e le maggioranze di centrosinistra è stata quella di bloccare il Terzo valico e di revocare la concessione al Cociv che aveva lincarico di costruirlo. Con loro, con il partito di Mazzarello, il Terzo valico non è avanzato di un centimetro».
Si calmi, passiamo pure alle grandi stazioni. Principe e Brignole cambieranno volto.
«Completamente. Il governo Berlusconi ha messo a disposizione 21 milioni di euro per la ristrutturazione radicale delle due stazioni di Genova che diventeranno moderne e funzionali».
Ma ci vuole anche un intervento sul cosiddetto nodo ferroviario di Genova?
«Unopera, questa, essenziale in quanto complementare alla realizzazione della linea di valico oltreappennino. Difatti ci vogliono (e sono stati stanziati!) 622 milioni, una somma che dà la giusta dimensione dellimportanza della struttura».
Però cè stato qualcuno che ha eccepito: mancano le risorse per lo scolmatore del Bisagno.
«Si tratta dellennesimo tentativo di spudorata controinformazione. In una giornata che non esiterei a definire storica, sono affluiti su Genova e la Liguria tante risorse da convincere anche i più pessimisti. Eppure...».
...eppure qualcuno...
«La realtà è questa: si sta già mettendo in sicurezza il Bisagno con imponenti lavori alla Foce che sono sotto gli occhi di tutti. E questi lavori sono tutti finanziati. Lo scolmatore si farà, ma intanto saranno portate a termine le opere che consentiranno la tutela della sicurezza di persone e cose, scongiurando le conseguenze di piene alluvionali».
Gli avversari non si rassegnano.
«Non importa.
Guardate avanti.
«Già. Ad altri cinque anni di grande lavoro e di grandi opere».
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