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«La grinta della donna Fisico in tuta anche di sera, ma chic»

«Sono molto soddisfatta per il gradimento che i buyer hanno mostrato nei confronti delle mie nuove proposte». Così Cristina Ferrari, artefice del marchio Fisico commentava ieri l’evento tecnico scelto per presentare la sua nuova collezione senza ricorrere alla classica sfilata che immancabilmente organizza per le collezioni estive. «Sono piaciuti moltissimo gli abiti in jersey stretch con spalle importanti ma più asciutti nella parte inferiore, perfetti da indossare mattina e sera, dal lavoro al cocktail alle occasioni importanti», dichiarava la stilista che con i suoi bellissimi costumi da bagno ha liberato le donne da lacci ed elastici utilizzando per prima la microfibra. Nata a San Donà di Piave e laureata in lingue e letteratura straniere, è stata la prima a valorizzare il corpo con soluzioni imitate da tutti, come il costume reversibile i suoi celebri cocktail dress. Sulla nuova collezione invernale ecco cosa ci ha svelato.
Un ritratto di donna molto particolare quella di Fisico.
«Il mio obiettivo è vestire una tipologia di donna molto essenziale, che si riconosce in linee pulite e femminili. Che adora la grinta dei capelli raccolti, degli occhi marcati ma non indulge in eccessive sovrastrutture. Un’immagine vincente perché lontana dalla volgarità».
Come si vestiranno le donne il prossimo inverno?
«Credo molto nel jersey pesante combinato talvolta con angora, per cui perfetto per esprimere l’armonia del corpo ma anche molto confortevole. E in questo materiale ho realizzato tanti abiti in una variazione di colori bellissimi, dal rosso ciliegia al verde foresta al blu. Poi ho usato un tessuto di lana stretch stampato tie&dye per una serie di abiti- maglia sfumati nelle nuance dei tramonti e per la sera un broccato laminato di pizzo elasticizzato color oro pallido. Come filo conduttore ho proposto complementi in morbida pelliccia di mongolia colorata, dalle stole ai colli trattenuti da nastri di raso, alle sciarpe e ai gilet, e perfino alle ghette che coprono le scarpe».
E le sue celebri tute?
«Sicuramente, ho sviluppato una serie di proposte nel tema Fisico Queen con tute dedicate al tempo libero raffinato. Vendute a migliaia, le tute habillé rappresentano la storia del nostro marchio e per il prossimo inverno sono in velluto dai colori affascinanti come il rosso cherry, il panna, il nero e il tortora, illuminati da strass e ricami».
Con le tute si può uscire anche a cena?
«Con le nostre sicuramente, in quanto le chiamiamo tute ma sia intere sia spezzate rappresentano una vera e propria soluzione per tutte le ore della giornata. E perché no, con un bel sandalo dal tacco slanciato, anche per la sera».
C’è uno stilista che lei ammira particolarmente?
«Il mio idolo è Tom Ford. Il suo stile insegna che la perfezione sta nella pulizia pur continuando a spingere l’acceleratore sull’innovazione».
Come giudica questo momento storico?
«La donna guarda con assoluta concretezza a ciò che acquista: tessuto, confezione, cura dei dettagli. La gente non vuole fronzoli ma sostanza. Dalla crisi, lentamente, ne usciremo ma resterà in piedi soltanto chi sa fare veramente il suo lavoro».
Lei produce tutto in Italia?
«Molto del mio pret-à-porter è realizzato qui.

Per la linea mare, invece, mi avvalgo anche di aziende italiane che producono in Tunisia dove peraltro si lavora molto bene».

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