Gros-Pietro: «Chiesta il 5 luglio l’autorizzazione all’Anas»

Il documento è arrivato ed è in valutazione: ecco perché Di Pietro non l’ha ricevuto

da Milano

Si tinge di giallo, per un giorno, la vicenda Autostrade. È o non è arrivata la richiesta di autorizzazione per la fusione con la spagnola Abertis, che il presidente Gros-Pietro sostiene di avere inoltrato alle istituzioni competenti il 5 luglio, ma che il ministro delle Infrastrutture, Di Pietro, e l’Anas dichiarano di non aver mai ricevuto? Ed è o non è vero, come sostengono indiscrezioni di stampa, che esiste già una bozza di organigramma della futura società, in cui i ruoli chiave sono assegnati agli spagnoli? Queste le domande che hanno dominato la giornata e che solo nel tardo pomeriggio hanno trovato risposta.
Smentita secca, per cominciare, dell’organigramma: «Non è stata mai redatta alcuna bozza», hanno dichiarato congiuntamente Autostrade e Abertis, e comunque «il principio fondamentale della fusione tra uguali rappresenta il cardine del progetto», quindi «le scelte avverranno sulla base delle professionalità, indipendentemente dall’appartenenza nazionale». Retromarcia all’ultimo minuto da parte di Anas: «Contrariamente a quanto detto in precedenza - ha ammesso la società - il documento è arrivato ed è in valutazione» e «per questa ragione, il ministro dice di non aver ricevuto la richiesta».
Cosa che Di Pietro aveva ribadito ancora ieri mattina: «Credo di aver dimostrato che procedo ad horas, non metterò nel cassetto la proposta di Abertis - aveva risposto a chi gli chiedeva conto dei tempi per l’eventuale via libera governativo alla fusione -. Se mi arrivasse la richiesta di autorizzazione comincerei a lavorare da subito». E ha aggiunto che l’autorizzazione all’operazione sarà «valutata non solo in funzione della legittimità ma anche per l’opportunità, se sia cioè la fusione un beneficio o un maleficio per il Paese». Intanto, però, un passo avanti c’è stato per il ministro delle Infrastrutture, che nella delicata partita ha incassato l’appoggio di Cgil, Cisl e Uil. «L’azione del governo è ispirata al buon senso», ha detto Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil. «Condividiamo l’approccio del ministero nella gestione della situazione Autostrade», ha aggiunto Luigi Angeletti, leader della Uil. Infine, secondo il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, «è molto importante che le tariffe siano utilizzate per realizzare opere e non per aumentare i profitti».

Audizione informale per Gros-Pietro alla commissione Ambiente alla Camera: Autostrade, ha detto, è disposta a concedere una garanzia sugli investimenti da realizzare ma a patto che non si tratti di un fondo in cui delle risorse vengano immobilizzate.
A Piazza Affari il titolo Autostrade ha perso lo 0,63 per cento.

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