Il gruppo spagnolo Prisa (Promotora de informaciones), editore del «País», sta vendendo i gioielli di famiglia per far fronte a un indebitamento di 5 miliardi di euro, di cui due miliardi in scadenza il 31 marzo 2010. Primo passo del riassetto, la cessione del 25% della controllata Santillana de Ediciones (attiva nei libri scolastici in Spagna e America Latina) al fondo privato Dlj South American Partners, specializzato in investimenti in America Latina. Prisa rimarrà comunque in possesso del 75% del capitale della casa editrice, il cui 100% è stimato in 1,45 miliardi di dollari (circa 991,5 milioni di euro). Lad del gruppo editoriale spagnolo, Juan Luis Cebrian, ha spiegato che la vendita rientra in un piano strategico che prevede di «incorporare capitale», tecnologia e conoscenza e «potenziare lenorme capacità di crescita».
A frenare Prisa, infatti, non è tanto il conto economico - il bilancio 2008 si è chiuso con un utile di 83 milioni di euro - quanto il pesante indebitamento, già più volte rinegoziato con le banche. Infatti, Cebrian ha dichiarato che spera, nei prossimi giorni, di annunciare altre cessioni strategiche. In particolare, il mercato guarda da tempo alla piattaforma digitale Sogecable e allemittente tv Cuatro.
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