Cronaca locale

Il gruppo milanese «importato» dagli States

Chi, dalla periferia di Milano ha saputo conquistare le vette delle classifiche americane a suon di musica? Se pensate ad Adriano Celentano, per una volta siete fuori strada. È vero, il geniale e imprevedibile «molleggiato» cresciuto in una casa di ringhiera in via Gluck ha venduto su per giù 150 milioni di dischi in giro per il mondo, ma Oltreoceano lo conoscono ancora in pochi. Anche se diversi blog stanno incensando, a quasi 40 anni dalla sua uscita, «Prisencolinensinainciusol», definito primo rap della storia della musica.
E allora? In realtà, i milanesi di maggior successo negli States si chiamano Lacuna Coil, ovvero spirale vuota: sei ragazzi, ma ormai hanno abbondantemente superato la trentina, che da Quarto Oggiaro e dall'hinterland metropolitano hanno saputo conquistarsi un seguito davvero fuori del comune Oltreoceano, a suon di «metal» coacervo di potenza, melodia, elettronica e atmosfere gotiche. Con il paradossale risultato che in Italia sono diventati famosi di rimbalzo, come una delle tante mode importata dagli Usa. E se laggiù si concedono 40 e passa concerti, girando in lungo e in largo il Nordamerica, e vendono dalle 3 alle 400mila copie a disco, da noi ci stanno giusto il tempo per pochi concerti mordi-e-fuggi. Come quello di domani all’Alcatraz (ore 21, ingresso 22 euro), il modo migliore per far conoscere anche dalle nostre parti «Shallow Life» quinto album cantato, come i precedenti, in inglese, registrato a Los Angeles e prodotto da Don Gilmore (già al lavoro con Good Charlotte, Avril Lavigne e Jay-Z).
«Qui da noi si giudica il monaco dall’abito. In America il pubblico valuta bravura e impegno, il rock è rock senza distinzioni, tutto viene considerato ugualmente degno e ugualmente è trasmesso dalle radio. E ai nostri concerti vengono famiglie, bambini compresi». Spiega Cristina Scabbia, «faccia da copertina» dei Lacuna Coil. Classe 1972, ex impiegata in una ditta che importa abbigliamento, ora è una delle pochissime donne del «metal», eletta qualche anno fa sexy star del rock dai lettori delle bibbie del rock-metal americane e britanniche.
«I complimenti fanno piacere, perché negarlo?» commenta la dark lady (indovinate un po’ il suo colore preferito?) che oltre al sex appeal ha personalità da vendere. Una dote essenziale per sfondare in un settore maschilista. «Il “metal” è la mia vita e per me quel che conta è “spaccare” e dare il massimo quando si è sul palco» taglia corto, sottolineando la lunga e faticosa gavetta affrontata dalla band.
«Per arrivare sin qui abbiamo dovuto «sputare sangue» giura. Non è roba per bamboccioni girare per sette volte l’America dormendo su furgoni e tour bus e suonando un po’ dappertutto, perfino negli strip club e nei bar dei bikers. Alla lunga, dedizione, tenacia, apertura mentale, disposizione a sacrificio e viaggi hanno pagato: i Lacuna Coil, tra i gruppi inclusi anche nel popolare videogame «Guitar Hero», sono ormai di casa negli States.
«In una radio di Boston ci hanno persino chiesto se eravamo venuti in macchina da Milano...

» scherza Cristina, ormai divisa fra la città natale (ha comprato casa a Quarto Oggiaro, «Quartiere che quanto a stereotipi negativi e falsi, se la batte con la musica “metal”» precisa) e l’America, dove ha trovato il fidanzato, un collega metallaro che suona negli Slipknot, il noto collettivo dell’Iowa che si esibisce indossando terrificanti maschere horror, da clown sopravvissuti all'olocausto nucleare.

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