Roma

Il guardaroba sfarzoso dei principini

Nica Fiori

Nel Cinquecento l’abito tradizionale dei bambini di alto lignaggio era concepito per celebrare la casata, più che per coprire il corpo. Il gusto dell’epoca privilegiava la perfezione estetica, l’eleganza formale, l’attenzione quasi maniacale per i dettagli e, soprattutto, imponeva una bellezza dettata da regole sociali, come dimostra il grande dipinto «I ritratti dei bambini Orsini», del 1597, esposto nella Sala Altoviti di Palazzo Venezia fino all’11 settembre, insieme alle riproduzioni fedeli degli abitini raffigurati, realizzati per l’occasione dalle mani esperte di sarte e modiste.
La mostra «Gusto ed eleganza nelle corti rinascimentali. Il ritratto dei bambini Orsini» è la prima di una serie di iniziative programmate per mantenere vivo l’interesse del pubblico per la ricchissima collezione d’arte del Museo nazionale di Palazzo Venezia. Il dipinto, attribuibile al pittore toscano Tiberio Titi, ritrae i primi cinque figli del principe Virginio Orsini, duca di Bracciano, immortalati nel castello di famiglia che ancora oggi sorge sul lago laziale. Il nome dei fanciulli e la loro età sono dichiarati in alcuni particolari dell’abbigliamento. A partire da sinistra, inserito in una nicchia in alto, vediamo il bambino più piccolo, Carlo, di appena tre mesi, raffigurato nudo (ma con monili di corallo) per dimostrare la sua floridità. Quindi, in piedi, Cosimo, Paolo Giordano, Ferdinando e Alessandro, ripresi con un intento di introspezione psicologica e una suddivisione schematica a due a due, ovvero con i fratelli maggiori (il più grande ha cinque anni) che pongono il loro braccio sulla spalla dei minori. I più piccoli, Cosimo e Ferdinando, indossano delle ungherine (vestitini lunghi simili ai caftani turchi) di un prezioso damasco rosso, mentre i due più grandi hanno abiti di seta bianca trapuntati d’oro, costituiti da pantaloni, casacca, giuppone, gorgiera di pizzo e spadino. Già dall’abito sembra di presagire il loro futuro. Insieme al modo di vestire traspare uno stile di vita, la rigidità dei ruoli e delle identità che essa comporta. La famiglia, quindi, ci parla di sé attraverso i suoi abiti, in un modo che palesa chiaramente l’appartenenza a un’èlite, senza trascurare altri simboli quali lo stemma nobiliare su un anello e il lago di Bracciano che appare sullo sfondo.
Orario: da martedì a domenica 8.

30-19.

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