da Torino
I meccanismi di ventilazione e di aspirazione dei fumi non avrebbero funzionato correttamente durante lincendio di sabato nel traforo del Fréjus, che è costato la vita a due giovani camionisti. È il risultato dei primi controlli effettuati dai vigili del fuoco.
Linformazione è stata subito acquisita dalla procura di Torino. Il pubblico ministero Raffaele Guariniello ha infatti aperto un fascicolo allinterno di uninchiesta più ampia, iniziata nel 2001, sulla sicurezza complessiva delle gallerie dellautostrada Torino-Bardonecchia.
La magistratura torinese non procede per omicidio colposo. Lindagine sul rogo di quattro giorni fa è infatti in mano al procuratore francese di Albertville, Henri Michel Perret, che ha posto sotto sequestro i mille metri di traforo coinvolti nellincidente. Una cellula specializzata della gendarmeria della Savoia è al lavoro per fare accertamenti e raccogliere tutti gli elementi per chiarire la meccanica dell'incidente. La gendarmeria analizzerà anche il video girato dalle telecamere a circuito chiuso del tunnel al momento dell'inizio dell'incendio. Ieri la galleria è stata visitata da un esperto giudiziario e da un perito della compagnia assicuratrice del traforo.
Già da oggi, nonostante il sequestro, i tecnici delle due società che gestiscono il traforo, litaliana Sitaf e la francese Sftrf, avranno il permesso di effettuare le prime perizie. «Se le strutture non hanno subito danni particolari - ha dichiarato il presidente di Sitaf Giuseppe Cerutti - il tunnel potrebbe essere riaperto nel giro di un mese». Ma molto dipende da quando i magistrati francesi daranno il via libera ai cantieri.I costi dei lavori per la riapertura verranno suddivisi al 50% fra le due società, quella francese e quella italiana.
Nel frattempo, i veicoli diretti verso la Francia devono seguire itinerari alternativi, passando dal traforo del Monte Bianco, da Ventimiglia o dai valichi del Monginevro e del Moncenisio. Ma anche dal Tenda e dalla Maddalena. Tutti saranno comunque costretti a macinare un bel po di chilometri in più, per arrivare a destinazione. Lassociazione degli autotrasportatori Fita Cna stima in due milioni di euro al giorno il costo della chiusura del Fréjus per i camionisti.
Intanto, lincidente di sabato ha portato alla ribalta una serie di proposte già avanzate in passato, come quella del rifacimento del valico del Tenda o la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione.
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