Guerra civile in Ciad: sacerdote italiano scomparso da sabato

Roma. Migliaia di civili sono fuggiti nelle ultime ore in Camerun dalla capitale del Ciad, N’Djamena, dove ieri regnava una calma precaria dopo che domenica sera i ribelli si erano ritirati. Stati Uniti e Germania hanno richiamato il personale delle loro ambasciate e la Farnesina ha consigliato ieri agli italiani di lasciare il Paese. Da sabato, scrive il “Tirreno”, mancano notizie di un sacerdote italiano, don Francesco Guarguaglini, 40 anni, in Africa dal 1998, parroco a N’Djamena. Il governo del presidente Idriss Deby ha affermato di aver cacciato dalla capitale oltre 2.000 ribelli, che vi erano entrati sabato scorso. Gli insorti, che accusano Deby di aver instaurato un regime dittatoriale e corrotto, sostengono che il loro ritiro, domenica sera, è stato solo «tattico» e che si stanno riorganizzando per un nuovo attacco.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha condannato le violenze «perpetrate da gruppi armati contro il governo ciadiano» e ha appoggiato la decisione dell’Unione Africana di affidare una mediazione alla Libia e alla Repubblica del Congo.

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