Guerra fra cosche Ucciso un pastore e ferite 4 persone

I sicari per uccidere hanno sparato nel mucchio, tra la folla. Hanno assassinato la vittima predestinata, un pastore di 44 Salvatore Prestifilippo Cirimbolo, ma hanno anche ferito cinque innocenti che si trovavano nei pressi del bar del paese. Per eliminare Cirimbolo i killer, giunti in sella a una moto di grossa cilindrata, hanno esploso decine di colpi con una pistola e con una mitraglietta. Venti proiettili hanno colpito il pastore, morto sul colpo. Nella sparatoria sono rimaste ferite altre cinque persone. Il più grave è un insegnate di 51 anni, Giacomo Catania. Al momento dell'agguato era la persona più vicina alla vittima. Gli altri finiti in ospedale sono Michelangelo Grasso, di 53 anni, proprietario del bar davanti al quale è avvenuta la sparatoria, e poi Salvatore Musarra, di 25, Alessandro Triscali, di 24 e Orlando Arcodia, di 31, tutti del Catanese. Tutti e quattro sono stati colpiti da proiettili vaganti e da schegge. Gli investigatori hanno pochi dubbi. L'eliminazione di Prestifilippo Cirimbolo è un delitto di mafia da inquadrare in un regolamenti di conti tra cosche avversarie. La vittima non aveva precedenti penali, ma era il cugino di Giuseppe e Gabriele Prestifilippo Cirimbolo uccisi in due agguati di mafia rispettivamente nel 1991 e nel 1993.
La famiglia degli allevatori si era trasferita da Capizzi (Palermo), paese del quale erano originari, a Catenanuova nel 1985. Nel 1991, nel panificio del suocero, nel paese dell’ennese era stato ucciso Giuseppe.

Nel ’93 era toccato a Gabriele ucciso mentre era a bordo della sua Mercedes insieme a un pregiudicato di Regalbuto, Giuseppe Calabrese, anche lui morto nell’agguato, a Catania nel quartiere San Giorgio. L’autopsia sarà eseguita giovedì prossimo

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