
Una memoria nascosta tra le pagine dei secoli, custodita nel silenzio di una biblioteca millenaria. Una memoria faticosamente salvata durante il secondo conflitto mondiale che, oggi, si accinge a incontrare il grande pubblico grazie al linguaggio del cinema. Alla Biblioteca Capitolare di Verona è stato presentato ieri in anteprima il trailer de La guerra dei libri, il nuovo docufilm del regista veronese Mauro Vittorio Quattrina (nella foto, il regista con uno dei libri della biblioteca). Il film sarà lanciato a settembre alla Mostra del Cinema di Venezia, nello spazio della Regione Veneto all'Hotel Excelsior e arriverà al grande pubblico per ottobre. Racconta il salvataggio dei volumi più preziosi proprio della Biblioteca Capitolare durante la Seconda guerra mondiale, e nasce da anni di ricerca tra archivi italiani e internazionali, condotta con il sostegno dell'Università Cattolica d'America di Washington D.C., della Monuments Men and Women Foundation, della stessa Biblioteca Capitolare e di Fondazione Cattolica.
Ma vediamo la vicenda. Tutto iniziò con monsignor Giuseppe Turrini, che, intuendo il pericolo rappresentato dai bombardamenti durante la guerra, e anche dai potenziali saccheggi dopo l'8 settembre, nascose i manoscritti prima nel Duomo di Verona poi nella canonica di Erbezzo: dieci grosse casse trasportate alla chetichella il 19 agosto del 1943. Nel 1944, grazie all'intervento del colonnello tedesco Wolfgang Hagemann - nella vita civile studioso di fama internazionale - e dell'ufficiale delle SS Fritz Weigle, la canonica fu dichiarata "zona protetta" e salvata da requisizioni.
Una scelta di grande saggezza. Il 4 gennaio 1945 un bombardamento sulla città distrusse gran parte della Capitolare. Turrini, scavando disperatamente tra le macerie, riuscì a salvare il possibile. Però i molti volumi nascosti tra le montagne erano salvi.
A guerra finita giunse a Verona il sergente americano Bernard Peebles, membro dei noti Monuments Men, filologo e latinista, già in contatto con Hagemann prima della guerra. I due collaborarono per salvare e restaurare la biblioteca. Una storia dove la cultura supera tutte le barriere che meritava di essere raccontata.