La guerra dei minuti contati

Sbatti la notizia in prima pagina. Anche quando si tratta di uno scontro tra la Rai e un’emittente privata, Primocanale. Due realtà concrete e attive nell’ambito dell’informazione regionale. È proprio dei giorni scorsi la sentenza del giudice Massimo Caiazzo, in base alla quale la Rai si aggiudica il match con Primocanale. Una vittoria ai punti che però è una quasi parità, dal momento che il giudice ha accolto solo al 30 per cento il ricorso dell’emittente di Stato, respingendo però il resto. In particolare, e non è poco, proprio quella parte economica che prevedeva una richiesta danni pari a un milione di euro per la campagna intrapresa da Primocanale al grido di «Noi non abbiamo i minuti contati». L’emittente privata, in pratica, sottolineava come con «dirette» dalle 8 alle 17 e dalle 19 alle 23, con tanto di speciali su fatti di particolare rilevanza e interesse, l’informazione di Primocanale fosse ben più ricca di quella offerta dal servizio pubblico che con il Tg3 ogni giorno trasmette meno di 50 minuti di informazione.

Il giudice ha riconosciuto il diritto di Primocanale all’informazione e a esprimere la propria opinione. Una tiratina d’orecchie, invece, sulla diffusione di apprezzamenti negativi che possono ledere il prestigio e l’onorabilità della concorrente.

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