Una «Guerra dei Roses» in salsa meneghina. Dalle comuni avventure politiche, alla faida via cavo. Nell’inchiesta sui presunti «abusi» televisivi di Pier Gianni Prosperini, un capitolo è dedicato alla fine di un’amicizia. Da un lato, l’assessore al Turismo. Dall’altro, l’ex assessore alla Salute di Palazzo Marino Carla De Albertis. Una battaglia giocata a colpi di società, investimenti pubblicitari e «ritorsioni». Al centro dell’intera vicenda, ancora una volta, i contratti relativi alle promozioni turistiche della Regione.
Una storia che ha radici vecchie di quattro anni. Quando, con il decreto del 29 novembre del 2005, il dirigente della struttura contratti del Pirellone affida alla «Profit group» di Lagostena Bassi l’appalto. L’11 novembre, Carla De Albertis («che in questo periodo - scrive il giudice Andrea Ghinetti nell’ordinanza di custodia cautelare - era molto vicina all’assessore e ne condivideva l’iniziativa di propaganda politica attraverso trasmissioni televisive autogestite») apre una partita iva. Si tratta di una ditta individuale che opera negli «studi di promozione pubblicitaria». Il 20 dicembre, la Profit stipula un contratto con la società «Top You srl» - costituita il 6 ottobre di quell’anno per la «conduzione di campagna di marketing e altri servizi pubblicitari» e posseduta quasi interamente da un avvocato - per supportare l’attività della Profit nella campagna di promozione del turismo lombardo. E qui entra in scena la De Albertis. Il contratto infatti prevedeva che la Top You si avvalesse della collaborazione della società dell’ex assessore comunale «con funzione di coordinatore, con assoluta autonomia e indipendenza quanto alle modalità e ai criteri di svolgimento delle prestazioni». Il compenso pattuito tra Profit e Top You è di 240mila euro per il biennio 2006-2007. Poi, qualcosa si rompe.
A spiegarlo agli inquirenti è Anna Di Sabato, direttore generale di Profit, sentita dai finanzieri il 25 giugno scorso. Le chiedono quale fosse stata l’attività svolta dalla De Albertis a favore di Profit. «Il contratto - spiega Di Sabato - è stato stipulato con Top You per ragioni fiscali, ma il nostro interlocutore è sempre stata Carla De Albertis. Il compenso di 240mila euro era per i due anni, 2006 e 2007, ma poi a causa di litigi tra De Albertis e Prosperini, la De Albertis non ha potuto fornire alcuna prestazione a Profit nel 2007. Lei chiese di fornire le prestazioni, ma io personalmente le risposi che eravamo in imbarazzo». Il motivo? «Prosperini aveva detto che non voleva più nemmeno sentire o vedere la De Albertis». I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria cercano i documenti relativi alle prestazioni fornite dalla società dell’ex assessore comunale. Niente. «De Albertis - spiega ancora Di Sabato - fungeva da raccordo tra Profit group e la Regione Lombardia, nel senso che dava disposizioni a Riccardo Pasini (chiamato nel 2006 da Lagostena Bassi a Odeon Tv) in ordine ai contenuti delle trasmissioni televisive». Ma cosa accade, dopo che Prosperini si mette di traverso? «Semplicemente, abbiamo fatto a meno della De Albertis».
Insomma, non solo l’assessore regionale taglia i ponti con la sua (ormai ex) amica, ma fa di tutto per metterle i bastoni tra le ruote. È il gip Ghinetti, ancora una volta, a scriverlo nell’ordinanza. «Prosperini - scrive - è il dominus dell’attività promozionale della Regione». In una telefonata dell’8 aprile dell’anno scorso, spiega con toni ultimativi a una dipendente di Odeon che «non desidero che vada più niente in onda se non c’è la mia presentazione perché a ottobre si volta e l’opportunità sono io che la giudico, se noi adesso facciamo una cosa è per la campagna elettorale». E il gip insiste. Questa volta, parlando del rapporto ormai conflittuale con la De Albertis.
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