Guerra legale, domani la scelta Ed è in arrivo anche un esposto

Il fondo indiano Srei che si è giocato l’acquisto di un terzo della Sea per dieci minuti di ritardo deciderà domani se fare ricorso. Il rappresentante legale Vinod Sahai ha fatto mettere a verbale che si trovava nella sede della Ragiorneria 5 minuti prima della scadenza e ieri ha confermato che sono «illazioni le voci per cui l’offerta non sarebbe stata comunque ammissibile, il plico era leggero ma l’offerta assolutamente reale e impegnativa per il fondo, offrivano 425 milioni di euro, la documentazione era sufficiente». Ma prima di domani non scioglierà le riserve sul ricorso contro il Comune. E nei corridoi della Ragioneria aveva lasciato intendere che il fondo indiano è interessato a partecipare ad altre gare in Italia, incalzare un’amministrazione con esito giudiziario incerto potrebbe forse mettere a rischio altro affari e progetti caldeggiata dal quartier generale a Delhi. Il consigliere del Pdl Riccardo De Corato però fa asse con i concorrenti esclusi all’ultimo dalla gara per Sea. «Dopo aver letto il ricorso della Srei» se davvero sarà formalizzato, l’ex vicesindaco intende inviare «un esposto, alla Procura, che ha già aperto un’indagine e un fascicolo al riguardo, e alla Corte dei Conti, perchè valutino se tutta la vicenda riguardante la vendita della Sea si sia svolta regolarmente, tenendo presenti tutti i passaggi che da luglio in poi hanno portato il Comune alla vendita del 29,75 per cento della società aeroportuale all’unico acquirente, cioè il fondo F2i di Vito Gamberale. Così le due magistrature avranno tutti gli elementi per giudicare». Almeno «da settembre - ricorda De Corato - la stampa parlava di trattative in corso tra Comune e F2i. I magistrati valuteranno se tutti i passaggi dell’operazione siano stati fatti rispettando le leggi». Ma sulla vicenda De Corato, che è anche deputato del Pdl, intende «presentare un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture Corrado Passera». Ma il sindao Giuliano Pisapia ribatte: «Siamo sereni e ricordo a De Corato che esiste anche il reato di calunnia».
Polemico il Pd. La capogruppo Carmela Rozza è scettica sull’offerta indiana, «se uno presenta una busta da 425 milioni e sopra c’è scritto l’indirizzo di via Pellico 16, forse prende un taxi e spende 10 euro da corso Venezia, uno strano sbaglio arrivare a Palazzo Marino e perdere tempo con i portieri».

E le dichiarazioni di De Corato conclude «dimostrano come il Pdl stia lavorando contro la città. Noi siamo orgogliosi di aver portato in fondo la vendita con una gara trasparente. Ora garantiremo alle imprese che hanno appalti col Comune pagamenti puntuali».

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