La guerra per il posto in lista Abelli: "Decide solo Berlusconi"

Oltre all’ex assessore, ancora in discussione i casi di Ponzoni a Monza e Rinaldin a Como. Domani vertice con il Cavaliere. Si discute ancora sull'ordine dei candidati per la sfida di Milano

«Sono candidato e infatti mi hanno invitato a firmare l’accettazione della candidatura in viale Monza e dal notaio». Giancarlo Abelli si chiama ancora in corsa nel collegio di Pavia, anche se non esclude che all’ultimo momento le cose possano cambiare: «Qualunque cosa mi dica Berlusconi, sono pronto a farla. Mi hanno detto che lui preferisce che io mi impegni a Roma, ma al momento non mi ha ancora chiamato». La telefonata per Abelli è già partita dai vertici del Pdl, ma il presidente del consiglio non ha ancora comunicato al suo parlamentare che cosa si aspetta da lui e quindi Abelli al momento rimane candidato.
Il fatto è che tra candidati nel proporzionale e listino le questioni aperte rimangono. Anche se la scadenza ufficiale per la presentazione delle liste è sabato 27 febbraio, è probabile che le decisioni saranno formalizzate entro domani, quando è previsto un colloquio tra Silvio Berlusconi, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e il coordinatore lombardo del Pdl, Guido Podestà.
I malumori non mancano e i veti incrociati si inseguono. Come sempre, quando è ora di mettere nero su bianco nomi, cognomi e posizioni, nulla è mai certo fino all’ultimissimo minuto. Nelle ultime ore si è parlato per Abelli di un ruolo da sottosegretario, ma questo prevederebbe uno scambio non così facile da realizzare. Mario Mantovani, sottosegretario alle Infrastrutture di cui si parla come possibile futuro coordinatore regionale del Pdl, in ogni caso non intenderebbe rinunciare all’incarico romano.
In discussione anche la vicenda delle liste al di sopra di ogni sospetto. Restano da definire i casi di Monza e Brianza e di Como. A Monza è candidato l’assessore Massimo Ponzoni, interrogato dalla magistratura nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’imprenditore Giuseppe Grossi. È possibile che gli sia chiesto un passo indietro per il bene del partito. A Como è in discussione la posizione di Gianluca Rinaldin, indagato per una vicenda legata al turismo sul lago.
A Milano si discute ancora dell’ordine dei candidati, tanto che non è esclusa la possibilità di ricorrere al sorteggio per decidere la lettera da cui partire: l’unica cosa al momento certa sembra che gli uscenti saranno i primi a essere inseriti, mentre i candidati nuovi come Giulio Gallera e Manfredi Palmeri seguiranno.
Anche il listino è in fase di controllo. Resta controversa in particolare la sedicesima posizione del listino.

L’ipotesi al momento più probabile sembra che un sesto nome sia assegnato alla Lega, ma non è escluso che il Pdl riesca a spuntare un altro candidato nell’elenco bloccato. In lizza il segretario particolare di Mantovani, Giacomo Di Capua, ma non è escluso che possa entrare un uomo vicino al coordinatore nazionale del partito, Sandro Bondi. Si parla di un suo collaboratore, Paolo Cagnoni.

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