"Antisemita", "È ubriaco?". Scontro tra Italo Bocchino e Rula Jebreal

Jebreal e Bocchino hanno avuto un'intensa discussione sulla situazione in Medioriente con toni particolarmente accesi e scambi reciproci di accuse

"Antisemita", "È ubriaco?". Scontro tra Italo Bocchino e Rula Jebreal
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L'ultima puntata di Accordi&Disaccordi ha visto lo scontro acceso tra Rula Jebreal e Italo Bocchino sul tema del conflitto in corso in Medioriente e, in particolare, sulle politiche di Benjamin Netanhyau. Il giornalista, direttore de Il Secolo d'Italia, ha sostenuto che la collega non avrebbe "mai condannato Hamas" in maniera esplicita. "Comincio col dire che da Rula Jebreal non ho sentito una parola di condanna sul 7 ottobre", ha detto Bocchino. Al che Jebreal ha replicato con stizza di averlo già fatto "alla Cnn, l’ho fatto in Italia, l’ho fatto ovunque. Hamas ha compiuto crimini contro l’umanità e per questo vanno processati i suoi membri, non sterminati tutti quanti".

Il direttora ha insistito, sostenendo di non aver "sentito una parola contro Hamas, non ho sentito dire una parola a voce alta che non può essere messa in discussione l'esistenza di Israele". "Ma è il mio Stato, il mio governo", ha ribattutto, Jebreal, nata ad Haifa. Il direttore, però, non retrocede e sottolinea che "dipende che Israele vuole". La giornalista si infervora, dice di volere "un Israele democratico che apra alla legalità internazionale. Ma lei da italiano mette in discussione l'esistenza dell'Italia? Ma è veramente assurdo, assurdo". Ma l'ex deputato insiste sulla mancanza di condanna ferma e netta di Jebreal per Hamas e aggiunge di non aver "sentito una parola di condanna per i tre episodi italiani delle ultime settimane che ho detto". La giornalista va sulla difensiva e attacca a sua volta: "Ma lei ha condannato i bambini assassinati?". Ma il direttore a quel punto coglie Jebreal in fallo: "Come no, ho detto che è inaccettabile". Evidentemente spiazzata, la giornalista ha provato svicolare dal terreno insidioso in cui si era infilata: "Bene, io non vivo in Italia quindi questi episodi non li conosco".

La discussione si è protratta a lungo ma ha subito un'ulteriore accelerata quando il direttore ha sostenuto, rivolgendosi a Jebreal, che il probema "è che lei non ha la sensibilità per rispondere, non ce l’ha perché ha un profondo antisemitismo". A quel punto la gionalista ha incrementato il livello dello scontro: "Ma lei è pazzo, lei è ubriaco o è pazzo? Lei accusa me di antisemitismo, si vergogni. Si vergogni. Ho parte della famiglia fatta di ebrei scappati dalla Germania.

Lei sta usando la questione dell’antisemitismo per delegittimare il lavoro sul genocidio. Lei è una vergogna umana". Bocchino ha toccato il nervo scoperto di Jebreal, che attualmente è in promozione con il libro "Genocidio", appunto, pubblicato lo scorso 6 maggio.

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