Che ipocrisia fare la guerra solo a metà

Non è che non si comprenda l'estrema delicatezza della situazione e il rischio che il conflitto in Ucraina si estenda fuori da quei confini

Che ipocrisia fare la guerra solo a metà
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Non è che non si comprenda l'estrema delicatezza della situazione e il rischio che il conflitto in Ucraina si estenda fuori da quei confini. Né che l'obiettivo finale dell'Occidente sia quello di raggiungere al più presto possibile una pace equa tra i contendenti. Lo capiamo perfettamente, ma non è un caso che solo quattro grandi democrazie di quattro Paesi che hanno e vogliono continuare ad avere un ruolo nel mondo Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania e due Paesi che hanno l'Armata di Putin alle porte, Finlandia e Polonia - abbiano il coraggio di prendersi le responsabilità del caso di autorizzare l'Ucraina a lanciare i missili contro il nemico anche fuori dai suoi confini in territorio russo.

La cosa più stupida è fare la guerra ma solo un po', per non innervosire il nemico. Putin può sparare a suo piacimento e da dove vuole sui civili e sugli obiettivi militari ucraini ma l'Ucraina non dovrebbe colpire l'artiglieria russa che ben tranquilla, pochi chilometri entro i suoi confini, la bombarda giorno e notte. Come dire a un pugile: ti aiutiamo a stare sul ring ma solo se tieni una mano legata dietro la schiena.

Questa ipocrisia che pervade l'Europa, mascherata da pacifismo, se non fosse tragica sarebbe ridicola. L'Ucraina, essendo stata invasa, lancia solo bombe difensive sia dentro sia fuori il suo territorio - qualsiasi sia la loro nazionalità di origine; quelle offensive sono quelle firmate Putin, a prescindere da chi gliele ha fornite o da dove partano.

Che difendere l'Ucraina sarebbe stata una impresa ardua e rischiosa lo si sapeva fin dall'inizio; sostenerlo a parole, ma nei fatti farlo solo parzialmente e a rischio zero è un grande regalo a Putin. Tanto vale essere onesti e mollare il colpo, ammettendo che abbiamo solo scherzato.

Lo stesso sta accadendo con Israele. La questione non è, come viene mal posta, se riconoscere o no uno Stato di Palestina, bensì riconoscere un futuro Stato di Palestina che si impegni solennemente a riconoscere il diritto all'esistenza di Israele.

Altrimenti, quando si sventola la bandiera di Palestina ieri il sindaco di Bologna l'ha addirittura esposta fuori dalla sede del Comune si onora Hamas, gruppo terrorista e stragista e si condanna Israele all'insicurezza perpetua.

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