Aumentati gli agenti nella stazione in Libano: cosa c'è dietro le mosse della Cia

Per Hezbollah l'America è entrata "in guerra" inviando un team di agenti della Cia dopo la morte di Nasrallah. L'accusa è di aver collaborato con il Mossad nell'eliminazione di profili di alto livello.

Aumentati gli agenti nella stazione in Libano: cosa c'è dietro le mosse della Cia
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La Cia ha aumentato la sua presenza in Libano dopo l'uccisione di Hassan Nasrallah. Il vertice di Hezbollah è stato eliminato a fine settembre in un raid aereo israeliano con una combinazione di precisione e tempismo letali. Un'operazione che ha suggerito l'esistenza di una talpa.

Secondo quanto riporta dal quotidiano al Akhbar, giornale molto vicino al Partito di Dio libanese, i servizi segreti americani hanno inviato "un team di 15 elementi" nella loro stazione libanese per aumentare la capacità dell'Agenzia nelle operazioni d'intelligence che raccolgono le informazioni essenziali agli analisti del centro operativo di Langley. Tali informazioni devono fornire alla Cia un quadro preciso delle capacità e delle intenzioni di Hezbollah dopo l'inizio dell'operazione militare lanciata da Israele nel sud del Libano.

I sospetti del Libano: Cia in combutta con il Mossad

Ma per i libanesi non si tratterebbe solo di conoscere lo stato della "catena di comando" di Hezbollah, che è stata duramente colpita dal sabotaggio dei walkie-talkie e dei beeper attribuita al Mossad. Il sospetto è che intelligence statunitense stia operando nell'ombra "per indebolire la resistenza interna" e ottenere informazioni utili agli omologhi israeliani. Arrivando addirittura a congetturare un coinvolgimento nel tentativo di eliminazione di Wafiq Safa, l'ufficiale di alto livello di Hezbollah, capo dell’unità di collegamento e coordinamento della milizia e nuovo "nemico numero 1" dell'intelligence di Israele. Safa è sopravvissuto ai raid che hanno rimesso Beirut nel mirino nonostante il monito della Casa Bianca che vuole tenere la capitale libanese al sicuro delle bombe di Tel Aviv.

"Ciò che interessa di più agli occidentali è ottenere stime dalle agenzie ufficiali libanesi e i loro dati sulla situazione della leadership di Hezbollah dopo l’assassinio Hassan Nasrallah" cercando di "raccogliere informazioni sui cambiamenti avvenuti nella situazione della leadership e nella struttura militare" e cercando di conoscere "il contenuto delle comunicazioni" tra partito e miliziani, affermano le fonti di Akhbar.

Il sospetto di un ruolo giocato della Cia nel tentativo di eliminare Wafiq Safa viene semplicemente collegato alla richiesta del partito di mettersi in contatto diretto con quest'ultimo nonostante la consapevolezza che anche una telefonata poteva rappresentare una "minaccia per la sicurezza di Safa”. Un "timore confermato" - scrivono i libanesi - dal raid lanciato dagli israeliani nell'immediato. Il funzionario di Hezbollah che ha rilasciato queste informazioni ha dichiarato che “i dubbi della resistenza sulla partecipazione americana alla guerra sono aumentati dopo questo attacco, e la resistenza ritiene che l’intelligence americana abbia avuto un ruolo diretto nel tentativo di assassinare Safa”.

Se la Cia abbia davvero un ruolo nelle operazioni di targeting condotte dal Mossad in Libano non può che rimanere un mistero.

Chiaro e concepibile è invece come i vertici di Langley vogliano avere più risorse possibili nel Paese dei Cedri per ottenere informazioni sensibili e di prima mano in questa nuova delicata fase del conflitto tra Israele e uno dei suoi principali nemici esistenziali.

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