Trump taglia le armi a Kiev. Zelensky: "Contatti con gli Usa. In qualche modo ci dobbiamo difendere"

Kiev sta cercando di chiarire la situazione con Washington, assicurando che "la comunicazione con la parte americana continua a tutti i livelli"

Trump taglia le armi a Kiev. Zelensky: "Contatti con gli Usa. In qualche modo ci dobbiamo difendere"
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Nel suo messaggio serale, il presidente ucraino Voloymir Zelensky ha confermato che Kiev e Washington stanno attualmente lavorando a livello operativo per definire tutti i dettagli relativi al sostegno militare, con particolare attenzione alla componente di difesa aerea. “In un modo o nell’altro, dobbiamo garantire la protezione del nostro popolo”, ha affermato, all’indomani della decisione della Casa Bianca di sospendere alcune forniture militari a Kiev.

A rincarare la dose, le affermazioni del portavoce del Pentagono, Sean Parnell, pur senza specificare i tipi o le quantità di armi che saranno bloccati durante la sospensione. "Valutiamo sempre i quantitativi di nostre munizioni e dove le stiamo inviando. Non possiamo dare armi a tutti, in tutto il mondo", ha detto ai giornalisti.

Zelensky chiama Washington

Zelensky ha inoltre riferito di aver discusso i prossimi passi nelle relazioni con l’Unione Europea — presieduta in questo semestre dalla Danimarca — e ha anticipato nuovi accordi sulla coproduzione di armi con Copenhagen e altri partner. Tra i progetti in corso, anche lo sviluppo congiunto di droni intercettori. Intanto, il ministro degli Esteri ucraino ha proposto agli Stati Uniti l'acquisto diretto — o temporaneo — di sistemi di difesa aerea.

Proprio questa mattina, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva commentato la decisione di Washington di sospendere parte degli aiuti militari all’Ucraina, affermando che “la fine del conflitto si avvicina nella misura in cui diminuisce il flusso di armi verso Kiev”.

La recente conversazione telefonica tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader francese Emmanuel Macron è stata “molto sostanziosa”, ha aggiunto Peskov, durante un incontro con la stampa, precisando che il confronto ha incluso “uno scambio di opinioni approfondito” e ha rappresentato “una valida occasione per chiarire le rispettive posizioni”. Nonostante il tono costruttivo del dialogo, Peskov ha chiarito che al momento non è prevista alcuna riunione in presenza tra i due capi di Stato. Il portavoce ha infine aggiunto che la telefonata si è svolta su iniziativa della presidenza francese.

Lo stop americano alle armi per Kiev

La presa di posizione arriva all’indomani della comunicazione ufficiale da parte degli Stati Uniti dell’interruzione dell’invio di alcune forniture belliche, tra cui sistemi di difesa aerea Patriot, missili Hellfire e artiglieria di precisione. La sospensione, annunciata dopo una revisione condotta dal Dipartimento della Difesa, è motivata da preoccupazioni legate alla diminuzione delle scorte strategiche statunitensi, in un momento in cui la Russia intensifica la sua offensiva aerea. Dalla Casa Bianca, la vice addetta stampa Anna Kelly ha confermato la decisione, spiegando che lo stop all’invio di alcuni armamenti è stato adottato per tutelare le priorità strategiche degli Stati Uniti a livello globale. “L’America deve anteporre i propri interessi”, ha dichiarato.

Secondo quanto riportato dal Ministero degli Esteri ucraino, in risposta alla decisione americana, oggi l’incaricato d’affari statunitense in Ucraina, John Ginkel, è stato convocato a colloquio a Kiev su iniziativa del ministro degli Esteri Andriy Sybiga. Durante l’incontro, la vice ministra Mariana Betsa ha ringraziato gli Stati Uniti per il sostegno fornito dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala, ribadendo l’urgenza di garantire continuità nella consegna dei pacchetti militari già previsti, con particolare enfasi sul rafforzamento della protezione aerea.

Le notizie dal fronte

Ogni rallentamento o rinvio nel supporto militare – ha sottolineato la diplomazia ucraina – non farebbe che incentivare ulteriormente l’aggressione russa e la prosecuzione della guerra, piuttosto che incoraggiare sforzi verso una soluzione pacifica”. Sono in corso consultazioni bilaterali a più livelli per individuare nuove modalità di cooperazione difensiva e aumentare la pressione su Mosca, al fine di spingere verso un processo negoziale. Nel frattempo, i dati militari ucraini indicano un’escalation significativa delle operazioni russe: solo nel mese di giugno sarebbero stati lanciati 5.438 droni d’attacco a lungo raggio, il numero più alto registrato da febbraio 2022, in netto aumento rispetto ai 3.974 di maggio. La maggior parte degli attacchi è avvenuta durante le ore notturne.

A ciò si aggiunge il dato secondo cui la Corea del Nord sarebbe pronta a triplicare il numero delle sue truppe impegnate a combattere per la Russia lungo la linea del fronte con l'Ucraina, inviando altri 25.000-30.000 soldati per assistere Mosca.

Lo scrive la Cnn con una valutazione dell'intelligence condotta da funzionari ucraini. Le truppe potrebbero arrivare in Russia nei prossimi mesi, aggiungendosi agli 11.000 inviati a novembre per respingere l'incursione ucraina nella regione di Kursk.

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