"È un dovere sacro". Putin prepara la controffensiva per liberare Kursk

Dalla sessione plenaria del Forum economico orientale a Vladivostok, Vladimir Putin ha promesso la reazione di Mosca per respingere le forze ucraine a Kursk

"È un dovere sacro". Putin prepara la controffensiva per liberare Kursk
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"Il sacro dovere delle forze armate russe è cacciare il nemico dalla regione di Kursk e proteggere i cittadini". Parola di Vladimir Putin, che dalla sessione plenaria del Forum economico orientale a Vladivostok ha promesso la reazione di Mosca per neutralizare i "banditi" ucraini che hanno invaso la regione situata lungo il confine tra Russia e Ucraina. Il capo del Cremlino ha poi annunciato progressi significativi da parte dell'esercito russo nel Donbass, la liberazione del quale è stato definito "un compito prioritario per la Federazione Russa".

Le parole di Putin

"Il bombardamento delle centrali nucleari di Kursk e Zaporizhzhia è un atto terroristico molto pericoloso", ha affermato Putin. "Si può solo immaginare cosa accadrebbe in questa parte d'Europa se iniziassimo a rispondere in modo speculare", ha aggiunto.

Il capo del Cremlino ha inoltre spiegato che l'esercito russo sta respingendo le forze ucraine dalla citata regione di Kursk dove il nemico "sta subendo ingenti perdite sia di uomini che di equipaggiamenti". Putin ha dichiarato che le perdite derivano dalla distruzione del fronte che potrebbe portare alla "perdita della capacità di combattimento delle forze armate ucraine che è l'obiettivo che si prefigge la Russia".

Per quanto riguarda l'Ucraina, a detta di Putin "Kiev dovrà abbassare nuovamente l'età di leva per reclutare bambini, come fecero i nazisti in Germania, ma questo non risolverà il problema". "Il prossimo passo è studenti coscritti, dissanguano completamente il Paese - ha aggiunto - lo ripeto ancora una volta: l’impressione è che questa non sia la loro gente".

I negoziati tra Russia e Ucraina

Putin ha parlato anche dei negoziati, ripetendo che la Russia "non ha mai rifiutato i negoziati con l'Ucraina", ma non è pronta "a condurli sulla base di richieste effimere" quanto "sulla base di quei documenti che sono stati concordati e siglati a Istanbul" nel 2022.

Secondo quanto riferito dallo stesso presidente russo, allora quasi tutti i parametri di un possibile accordo di pace con i rappresentanti del governo a Kiev erano stati raggiunti, ma poi la Gran Bretagna è intervenuta nel processo e le autorità ucraine "hanno preso una strada diversa".

A Putin è stato poi chiesto quale Paese potrebbe fungere da mediatore nei possibili negoziati tra Russia e Ucraina. "Rispettiamo i nostri amici e partner che sono sinceramente interessati a risolvere tutte le questioni relative a questo conflitto. Questi sono, prima di tutto, la Repubblica popolare cinese, Brasile, India.

Sono in costante contatto con i nostri colleghi su questo tema. E non ho dubbi che i leader di questi Paesi siano sinceramente impegnati ad aiutare a comprendere tutti i dettagli di questo complesso processo", ha risposto.

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