
Ogni volta che si parla di negoziati, di pace e di accordi, il banco salta, con lo spettro incombente di un'escalation. Ieri in Polonia è precipitato un drone di fabbricazione russa. Per il ministro della Difesa di Varsavia Kosiniak-Kamysz si tratta di «una nuova provocazione russa, connessa ai colloqui di pace in corso negli Stati Uniti, ispirati dal presidente Trump». Le autorità erano state allertate dagli abitanti del villaggio di Osiny, nella provincia orientale di Lublino, a poco più di 100 chilometri dal confine ucraino, a circa 90 chilometri dalla Bielorussia, e a 80 chilometri dalla capitale Varsavia. Il drone è caduto in un campo di mais, creando un cratere dal diametro di circa sei metri e profondo cinquanta centimetri. L'incidente presenta analogie con episodi accaduti nei mesi scorsi, quando droni Shahed sorvolarono i cieli della stessa Polonia, ma anche di Lituania e Romania. Sempre in tema di possibile escalation, la Nato ha allertato due Eurofighter tedeschi a causa della presenza di caccia di Mosca sulla regione di confine tra Ucraina e Romania. Gli Eurofighter sono decollati perché i sistemi d'arma russi si stavano avvicinando allo spazio aereo rumeno, che tuttavia non è stato violato.
Putin quindi non sembra intenzionato a fermarsi, tant'è che le sue armate hanno lanciato nella notte un massiccio attacco con 93 droni e due missili balistici Iskander sugli oblast di Sumy e Donetsk. Colpite anche una stazione di distribuzione del gas a Odessa, con raid su Chernihiv, Kharkiv e Poltava, e in serata altri missili hanno messo a ferro e fuoco Odessa e aree della Crimea. Come se non bastasse ieri pomeriggio otto missili Smerch hanno concluso la loro corsa infernale su un mercato di Kostiantynivka (Donetsk), provocando la morte di 5 persone e il ferimento di altre 23. Sul campo le cose vanno sempre peggio per Kiev. Le truppe russe hanno ormai sfondato nel Dnipropetrovsk, come mostrano le immagini satellitari di Planet Labs, occupando la località di Novogeorgievka, dove è stato persino issato il drappo della Federazione. Nel Donetsk le forze di Mosca hanno invece messo le mani su Sukhetske e Pankovka. In tutto gli scontri al fronte sono stati 83.
Secondo i media ucraini la Russia sta trasformando le zone dell'Ucraina attualmente occupate in una gigantesca base militare e in una potenziale rampa di lancio per future aggressioni. In particolare negli oblast di Donetsk e Luhansk stanno convertendo le infrastrutture civili in basi per ospitare i propri soldati, trasportare munizioni e lanciare i droni da una distanza più vicina che mai al territorio controllato da Kiev. E a proposito di velivoli senza pilota, l'intelligence britannica avverte che la Russia sta insegnando l'uso dei droni in centinaia di scuole, con 2.500 insegnanti che hanno già ricevuto una formazione specifica.
Elementi che dimostrano la continua «militarizzazione» del sistema educativo a Mosca.Nelle ultime 24 ore le forze armate ucraine hanno replicato agli attacchi russi colpendo diversi villaggi con un centinaio di Uav e bombardamenti di artiglieria nella regione di Belgorod.