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Droni e jet, Mosca provoca. "Se li abbattete è guerra"

Aerei russi a Oslo e in Lettonia. La minaccia dell'ambasciatore a Parigi. Le strategie del Cremlino per destabilizzare la sicurezza europea

Droni e jet, Mosca provoca. "Se li abbattete è guerra"
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I cieli danesi, norvegesi, lituani e dell'Alaska sono diventati come le autostrade nelle giornate da bollino nero. Il traffico di caccia e droni rappresentano l'esodo e il contro-esodo di Mosca, che alza pericolosamente l'asticella. Anche una nave da guerra russa si troverebbe in queste ore a 12 km dalla costa danese Alla tattica del "salami slicing" (la fetta di salame), dell'erosione impercettibile, Putin affianca il "moral bombing", strategia che agisce sulla percezione collettiva, cercando di far apparire la guerra vicina. Lo scopo è intimidire, confondere, dividere. Tutte dinamiche di cui lo zar, ex capo del Kgb, è un vero maestro.

La cronaca: nella notte tra mercoledì e giovedì, una serie di avvistamenti di droni non autorizzati ha costretto alla sospensione dei voli in più aeroporti danesi, tra cui Aalborg, il terzo hub del Paese e sede di unità di trasporto dell'aeronautica e dei reparti speciali Jaeger. L'episodio si inserisce in un quadro più ampio, segnato da una maggiore frequenza e intensità di incursioni nello spazio aereo europeo attribuite alla Russia, dalla chiusura temporanea degli scali di Copenaghen e Oslo, dall'arresto in Polonia di due persone accusate di usare droni per attività di spionaggio e da attacchi informatici che hanno oscurato i satelliti Intelsat utilizzati dalle Forze armate tedesche. Disagi, cancellazioni e ritardi sono stati segnalati anche a Billund, Esbjerg, Sonderborg e Skrydstrup: quest'ultimo è un punto cruciale per i caccia F-16 e F-35 impiegati nella struttura difensiva della Nato. Negli ultimi mesi Esbjerg è inoltre diventato il passaggio più importante per il trasferimento di materiale bellico statunitense verso il fianco orientale dell'Alleanza.

Il ministro della Difesa danese Poulsen ha parlato di "vere e proprie operazioni messe in atto da un attore professionale", evocando l'ipotesi che la Danimarca si trovi ora ad affrontare una nuova forma di conflitto ibrido. Per la premier Frederiksen "è evidente" che dietro ci sia Mosca. "La parte russa respinge categoricamente le assurde speculazioni sul suo coinvolgimento negli incidenti", ribatte l'ambasciatore della Federazione in Danimarca Barbin.

Come se non bastasse due caccia Gripen ungheresi della Nato Baltic Air Policing sono decollati dalla base di Siauliai in Lituania in risposta a un Su-30, un Su-35 e tre MiG-31 russi che volavano in prossimità dello spazio aereo di Vilnius. Tutto questo mentre gli Usa hanno schierato quattro F-16 per intercettare caccia russi dopo che un aereo militare di Mosca era stato rilevato nello spazio aereo internazionale in prossimità dell'Alaska.

Il segretario generale della Nato Rutte concorda con Trump sull'abbattere caccia e droni russi che dovessero invadere il territorio dei Paesi alleati. "I nostri eserciti sono addestrati e preparati per questo. Sappiamo come farlo da oltre 40-50 anni", puntualizza.

Della risposta si fa carico l'ambasciatore russo a Parigi Meshkov: "Se ci provate

sarà guerra. Spesso gli aerei Nato sorvolano i nostri cieli, ma non li abbattiamo". Per Lavrov, Ue e Nato hanno già "dichiarato guerra alla Russia" e il cancelliere tedesco Merz si dice pronto ad "adottare contromisure".

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