Gaza, JD Vance: "Ostaggi potrebbero essere rilasciati da un momento all'altro"

Vertice a Sharm el-Sheikh senza l’Iran. Intanto tensioni interne israeliane sui detenuti da liberare, Hamas promette che non governerà la Striscia e Katz annuncia la distruzione dei tunnel

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La giornata politica sulla tregua di Gaza si apre con segnali contrastanti: Teheran ha annunciato che non parteciperà al vertice di Sharm el-Sheikh, mentre fonti israeliane e il Wall Street Journal danno per possibile un anticipo del rilascio di ostaggi già nelle prossime ore.

Sul fronte interno israeliano il ministro Ben-Gvir chiede di bloccare la liberazione di alcuni detenuti, mentre Hamas dichiara che non parteciperà alla gestione governativa della Striscia nel dopoguerra. L’Ue sarà rappresentata da Antonio Costa e il ministro Katz avverte che la distruzione dei tunnel rimane priorità dopo la restituzione degli ostaggi.

Vance: "Ostaggi potrebbero essere rilasciati da un momento all'altro"

Gli ostaggi israeliani ancora a Gaza potrebbero essere rilasciati "da un momento all'altro". Lo ha dichiarato il vice presidente Usa, JD Vance, intervistato dal programma 'Meet the Press' su Nbc News. "Non è possibile dire con esattezza quando saranno rilasciati, ma abbiamo tutte le ragioni per sperare - ed è per questo che il presidente sta andando lì - che saluterà gli ostaggi", ha detto ancora Vance riferendosi a Donald Trump, che è in partenza per Israele stasera e arriverà a Tel Aviv domani mattina alle 9.20 ora locale. "Il presidente degli Stati Uniti ha in programma di recarsi in Medioriente per salutare gli ostaggi lunedì mattina ora locale", ha detto Vance, secondo cui appunto la liberazione degli ostaggi potrebbe avvenire "in qualunque momento".

Hamas: "Se rilasciate detenuti alto profilo liberiamo ostaggi oggi"

Hamas sta spingendo per il rilascio di 7 prigionieri di alto profilo, fra cui Marwan Barghouti e Ahmad Saadat, e ha informato i mediatori che se Israele accettasse di rilasciare anche solo 2 di questi 7 detenuti, libererà gli ostaggi oggi, anticipando il rilascio attualmente previsto per lunedì. Lo riporta la Bbc, citando un funzionario palestinese informato sui negoziati. Secondo la fonte citata dall'emittente, alle 10.30 locali (le 9.30 in Italia) è iniziato un nuovo ciclo di colloqui volto a risolvere le questioni in sospeso relative alla lista dei prigionieri palestinesi da rilasciare. Secondo alcune fonti citato dalla Bbc, la formula dell'accordo di scambio prevede il rilascio dei prigionieri palestinesi con le condanne più severe, e i 7 nomi di alto profilo soddisfano questo criterio, ma fin dall'inizio dei negoziati Israele si è rifiutato di rilasciarli. Hamas starebbe però continuando a esercitare forti pressioni su questo. Non è chiaro cosa accadrà se le richieste di Hamas non saranno soddisfatte. I colloqui di oggi, sempre secondo la Bbc, si concentrano anche sull'accordo sui tempi e sulla logistica per il rilascio di tutti i 20 ostaggi israeliani ancora in vita, nonché sulla restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti che Hamas è in grado di localizzare.

Marwan Barghouti, noto come 'il Mandela palestinesè, sta scontando 5 ergastoli più 40 anni dopo essere stato condannato nel 2004 con l'accusa di avere pianificato attacchi in cui sono morti 5 israeliani durante la seconda Intifada. I sondaggi di opinione indicano costantemente che rimane il leader palestinese più popolare e che i palestinesi lo voterebbero in elezioni presidenziali più dell'attuale presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas o dei leader di Hamas. Barghouti rimane una figura di spicco della fazione di Fatah che domina l'Anp, che governa le parti della Cisgiordania occupata non sotto il controllo israeliano. Ahmad Sadaat è il leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP), che ha anche una fazione nell'Anp. Sadaat è stato condannato a 30 anni di carcere dopo essere stato condannato nel 2008 con l'accusa di aver guidato un'organizzazione terroristica illegale e per il suo coinvolgimento in attentati, tra cui l'assassinio di un ministro israeliano nel 2001. La Bbc ricorda che, nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco, Israele ha accettato di rilasciare 250 prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo e 1.722 detenuti di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre 2023, tra cui circa 20 bambini. Il servizio penitenziario israeliano ha dichiarato ieri di aver iniziato i preparativi per il trasferimento, spostando i prigionieri nelle carceri di Ofer e Ketziot. Non è ancora chiaro quando i prigionieri saranno rilasciati, ma ciò avverrà dopo il rilascio dei 48 ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas a Gaza.

Media Iran: "Non parteciperemo al vertice su Gaza"

"Malgrado sia stato invitato, l'Iran non parteciperà al vertice di pace" su Gaza di domani a Sharm el Sheikh, in Egitto, co-presieduto dai leader di Stati Uniti ed Egitto, Donald Trump e Abdel Fattah al-Sisi e con la partecipazione di 20 Paesi: lo ha riferito una fonte iraniana informata all'agenzia di stampa iraniana Tasnim. Il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi ha dichiarato ieri che l'Iran sostiene qualsiasi azione che porti alla fine degli attacchi israeliani a Gaza, ma ha avvertito di "seri dubbi" sulla possibilità di un mancato impegno al cessate il fuoco da parte di Israele o degli Usa.

Fonti Israele confermano rilascio rapiti stasera

Anche se non c'è alcuna conferma ufficiale di un'eventuale accelerazione dei tempi di rilascio degli ostaggi, i media citano funzionari israeliani che confermano un report del Wall Street Journal secondo cui Gerusalemme avrebbe ricevuto indicazioni che Hamas starebbe cercando di anticipare a stasera il rilascio degli ostaggi a Gaza. Nel frattempo l'ufficio di Netanyahu ha diffuso una breve dichiarazione del primo ministro secondo cui "Israele è pronto a ricevere immediatamente gli ostaggì.

Ben Gvir chiede a Netanyahu di bloccare rilascio diversi detenuti

Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha chiesto al primo ministro Benjamin Netanyahu di bloccare il rilascio di diversi detenuti palestinesi che dovrebbero essere liberati in Cisgiordania nell'ambito dell'accordo fra Israele e Hamas. Lo riporta Ynet, spiegando che in base all'accordo questi detenuti sono residenti in Cisgiordania e non sono destinati all'espulsione, a differenza di altri che invece dovrebbero essere trasferiti nella Striscia di Gaza o all'estero. Ben Gvir ha chiesto di modificare la decisione sulla loro espulsione e la questione è al vaglio dell'ufficio del Primo Ministro.

Fonte di Hamas a Wsj: "Ostaggi forse rilasciati già oggi"

Hamas ha confermato a Israele che 20 ostaggi sono vivi e afferma che potrebbero essere rilasciati già oggi: lo riporta il Wall Street Journal, citando fonti vicine alla questione. Secondo il Wsj, il messaggio è stato inviato tramite mediatori arabi. Un funzionario israeliano ha dichiarato al giornale che Israele è pronto a ricevere gli ostaggi questa sera, anche se il rilascio è considerato più probabile lunedì.

Fonti Hamas, non governeremo Gaza nel dopoguerra

Una fonte di Hamas vicina al team negoziale del gruppo ha dichiarato che Hamas non parteciperà al governo di Gaza nel dopoguerra, pochi giorni dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas. "Per Hamas, il governo della Striscia di Gaza è una questione chiusa. Hamas non parteciperà in alcun modo alla fase di transizione, il che significa che ha rinunciato al controllo della Striscia, ma rimane una parte fondamentale del tessuto palestinese", ha detto la fonte, chiedendo l'anonimato per discutere questioni delicate.

Antonio Costa rappresenterà l'Ue a summit Egitto su Gaza

Sarà il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, a rappresentare l'Unione europea domani alla cerimonia per la firma della tregua a Gaza prevista a Sharm el Sheikh. Lo riferisce un portavoce. Finora l'unica esponente dell'Ue invitata al vertice, secondo fonti europee, era l'Alto rappresentante Kaja Kallas, che però non potrà esserci. "Questo piano offre una reale opportunità per costruire una pace giusta e duratura e l'Ue è pienamente impegnata a sostenere questi sforzi e a contribuire alla sua attuazione", ha sottolineato il portavoce di Costa

Katz: "Dopo rilascio ostaggi distruggeremo tunnel Hamas a Gaza"

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato di aver dato istruzioni all'esercito di prepararsi a demolire tutti i tunnel di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riporta The Times of Israel."La sfida principale per Israele dopo la fase di restituzione degli ostaggi sarà la distruzione di tutti i tunnel terroristici di Hamas a Gaza, direttamente da parte delle Idf e attraverso il meccanismo internazionale che sarà istituito sotto la guida e la supervisione degli Stati Uniti", afferma su X."Questo è il significato principale dell'attuazione del principio concordato di smilitarizzazione di Gaza e disarmo di Hamas", afferma Katz, aggiungendo di aver "istruito le IDF a prepararsi a portare a termine la missione".

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