
Doveva essere una "bomba di vernice" quella ritirata da Oleh, un diciannovenne dell'Ucraina orientale che voleva guadagnare qualche soldo con una "bravata". Mille dollari facili, offerti da uno sconosciuto su Telegram per viaggiare fino a Rivne, nell'ovest dell'Ucraina, ritirare uno zaino che conteneva della vernice da usare sulla stazione di polizia locale, e tornare a casa. Peccato che lo zaino non contenesse della semplice vernice per lanciare "un messaggio anti-establishment sull'inutilità della guerra", ma la bomba rudimentale che lo avrebbe tramutato in un attentatore suicida e inconsapevole.
Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Guardian, ci troviamo di fronte a un nuovo atroce livello della guerra ombra che viene combattuta dallo spionaggio russo sul territorio ucraino, e viceversa. Sia il Gru russo che l'Sbu ucraino hanno già reclutato e tentato di reclutare in passato degli agent provocateur, o baby-sabotatori consapevoli sulle piattaforme di messaggistica istantanea criptate come Telegram. Alcuni di loro hanno addirittura fatto saltare in aria elicotteri militari che stazionavano su remote piazzole in basi russe poco sorvegliate. Ma reclutare un giovane inconsapevole e renderlo un possibile terrorista suicida, è un'altra storia.
Difficile immaginare cosa si possa pensare a trovarsi tra le mani una "bomba artigianale, con fili sporgenti e un telefono cellulare attaccato, apparentemente un rudimentale meccanismo di detonazione a distanza". Ancora più difficile pensare chi può avere il coraggio di attivare il meccanismo con un impulso radio, come un sms o una chiamata, agendo probabilmente da una posizione che gli consentirebbe di scegliere il momento giusto.
Eppure è di pochi giorni fa la notizia dell'arresto di un agente dei servizi speciali russi individuato dal controspionaggio ucraino e accusato di voler "compiere una serie di attacchi terroristici nelle regioni settentrionali dell'Ucraina". Uno di questi attentati, prevedeva l'uso di un motorino imbottito di esplosivo e un "finto appuntamento con una ragazza". Dall'altro lato della barricata, l’Fsb, il servizio russo di sicurezza interna, ha arrestato un militare reclutato dall’Ucraina e accusato di essere coinvolto nella pianificazione dell'attentato che aveva come obiettivo un dormitorio di cadetti in un'università militare russa.
Operazioni a "doppio fine" per un pericolo costante
Secondo il servizio di sicurezza ucraino queste nuove azioni di guerra parallela vengono organizzate da "agenti dell'intelligence russa" che possono avvalersi di pedine locali. Fino ad oggi si sarebbero verificati "una dozzina di attacchi in cui l'autore è rimasto ferito o ucciso". Il portavoce dell'Sbu, Artem Dekhtiarenko, ha spiegato che inizialmente si trattava di incendi dolosi che avevano come obiettivo veicoli militari, uffici di leva e uffici postali, ed erano rivolti "principalmente alle regioni occidentali dell'Ucraina lontane dal fronte". Obiettivi che ricordano quelli illustrati del manuale di sabotaggio "fai da te" dell'Oss che è tornato di moda nell'ultimo anno.
Stando al controspionaggio ucraino, gli "agenti" reclutati dai russi sono spesso adolescenti pronti a compiere piccoli sabotaggi in cambio di contropartite in denaro, promesse via Telegram da figure sconosciute che sanno usare "un mix di lusinghe e ricatti per intrappolare le loro reclute". Ciò accade mentre nel frattempo un altro agente reclutato dai russi, con conoscenze diverse, confeziona l'ordigno e lo lascia in un luogo accordato. Poi la rete unisce le pedine, e colpisce l'obiettivo.
Tra le richieste dei reclutatori, ci sarebbe sempre quella di registrare le azioni per poi pubblicare e diffodere i video sui canali Telegram filorussi. Come prova del "presunto del malcontento" che starebbe generando all'interno all'Ucraina. Alimentando allo stesso tempo le "tensioni sociali" su questioni delicate come la coscrizione obbligatoria che sta dividendo il Paese. In breve, una subdola quanto efficace operazione di sabotaggio con risvolti utili anche nel campo della guerra cognitiva.
Un giovane in cerca di lavoro da usare come terrorista
Secondo l'Sbu, il giovane Oleh, di appena diciannove anni, era un disoccupato con un "disperato bisogno di soldi". Dopo aver lasciato la scuola, nel 2024 è "diventato padre" e per questo trascorreva molto tempo "su vari canali Telegram dedicati a chi è in cerca di lavoretti". È lì che ha trovato un uomo di nome Anton.
"Diceva di avere lavori facili, pagati in dollari. Quando l'ho contattato, mi ha chiesto di scattare foto del tribunale, dell'ufficio di leva, della stazione di polizia . Mi ha pagato 50 dollari, su un portafoglio crittografico", ha spiegato il giovane ucraino. Per il controspionaggio la sequenza sembra essere sempre la stessa, prima reclutano un profilo in difficoltà, poi "usano diverse manipolazioni psicologiche su persone diverse". Inizialmente i compiti, sempre documentati da prove video, sono molto semplici. Poi, quando la posta si alza, il ricatto può diventare un carta più efficacie del denaro e delle lusinghe. Spesso i profilati vengono infettati con dei malware che consentono ai reclutatori di rubare dal loro telefono cellulare foto o video intimi, aggiungendo un altro strumento di pressione e ricatto.
A dare le indicazioni a Oleh e Serhiy, un amico reclutato da Oleh per "dividere il lavoro", è stato un secondo uomo che diceva di chiamarsi Alexander, e che li aveva mandati a Rivne dicendo loro di "trovare un hotel economico per la notte e di attendere istruzioni". Secondo il racconto le istruzioni ricevuto il giorno dopo erano "semplici", recarsi in un posto preciso e trovare due pacchetti nascosti in uno pneumatico. L'ordine era di non aprirli fino all'ordine.
In ogni caso gli agenti dell'Sbu seguivano i due giovani, riporta il Guardian, ed erano pronti ad intervenire anche se la "curiosità" non avesse spinto
Oleh a scoprire una bomba nel pacco che aveva ingenuamente ritirato, sventando l'ennesimo atto di una guerra parallela e oscura. Che si combatte lontano dalle linee ma senza scrupoli o esclusione di colpi.