
Tensione ai massimi tra Siria e Israele.
Le forze armate di Tel Aviv hanno condotto una serie di attacchi sia a Sweida, dove continuano gli scontri tra le forze governative e le milizie druse, sia a Damasco. Sul fronte di Gaza, non sembrano essere stati compiuti progressi nel raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco tra lo Stato ebraico e i terroristi di Hamas.Idf: intercettato missile lanciato dagli Houthi
Un missile balistico lanciato dagli Houthi, sostenuti dall'Iran, nello Yemen, verso il sud di Israele poco fa è stato intercettato dalle difese aeree. Lo fa sapere l'esercito israeliano secondo quanto riporta il Times of Israel.Non ci sono notizie immediate di impatti o feriti. Le sirene hanno suonato in diverse comunità vicino al Mar Morto.
La Siria denuncia nuovi raid sulla periferia di Damasco
Le autorità siriane hanno annunciato nuovi attacchi israeliani stasera alla periferia di Damasco, dopo che Israele aveva preso di mira stamattina il quartier generale dell'esercito siriano e l'area intorno al palazzo presidenziale, nel cuore della capitale. Gli attacchi "hanno preso di mira la zona intorno all'aeroporto militare di Mazzeh", un'area "dove si trovano depositi di munizioni", ha riferito all'Afp una fonte del ministero dell'Interno siriano.
Ministro degli Esteri siriano: "Attacchi israeliani pericolosa escalation, Tel Aviv pienamente responsabile"
"La Siria ritiene Israele pienamente responsabile per questa pericolosa escalation e per le sue conseguenze" e "afferma di conservare tutti i suoi diritti legittimi a difendere la propria terra e il proprio popolo con ogni mezzo consentito dal diritto internazionale". È quando si legge in un comunicato del ministero degli Esteri siriano in seguito ai raid condotti da Israele nel corso della giornata, sia nei pressi del palazzo presidenziale e contro i quartieri generali dell'esercito nella capitale, sia nel sud del Paese, dove le autorità e la minoranza drusa si sono da poco accordati per un nuovo cessate il fuoco dopo giorni di violenza settaria. Il comunicato invita la comunità internazionale ad "adottare misure urgenti e concrete per porre fine agli atti di aggressione ripetuti da Israele".
Negli attacchi israeliani su Damasco tre morti e 34 feriti
Gli attacchi israeliani su Damasco, che hanno preso di mira il quartier generale dell'esercito siriano, hanno causato tre morti e 34 feriti, secondo un nuovo bilancio del Ministero della Sanità siriano. I violenti attacchi hanno distrutto un'ala di un edificio di quattro piani nel complesso che ospita il quartier generale dell'esercito, adiacente al Ministero della Difesa. L'esercito israeliano sostiene di aver colpito un "obiettivo militare" nella zona del palazzo presidenziale di Damasco. Sale, dunque, il numero di vittime che, in un precedente bilancio, era di un morto e 18 feriti. Israele sostiene di aver bombardato in difesa della minoranza drusa, coinvolta nelle ultime ore in scontri armati nel sud della Siria.
Siria, bilancio delle vittime a Sweida sale a 300 morti
Oltre 300 persone sono rimaste uccise nel corso dell'escalation di violenze avvenute in provincia di Sweida, nel sud della Siria. A dichiararlo è l'Osservatorio siriano per i diritti umani, aumentando nuovamente il precedente bilancio delle vittime, che contava 248 morti. "Dallo scoppio degli scontri domenica scorsa, sono stati uccisi 69 combattenti drusi e 40 civili, 27 dei quali in 'esecuzioni sommarie' da parte di membri dei ministeri della Difesa e degli Interni. A cui si aggiungono anche 165 vittime tra le forze governative, 18 combattenti beduini e 10 membri delle forze di sicurezza governative", sostengono i dati raccolti dall'osservatorio con sede in Gran Bretagna, che si basa su una rete di fonti all'interno della Siria.
Mille drusi violano la frontiera e passano da Israele alla Siria
Il confine tra Israele e la Siria è precipitato nel caos: circa 1.000 drusi residenti in Israele hanno violato la frontiera e decine di drusi siriani hanno cercato di attraversarla nella direzione opposta, mentre il bilancio delle vittime della violenza mortale nella regione drusa di Sweida, nella Siria meridionale, continua a crescere costantemente dopo quattro giorni di scontri. Lo riporta il Times of Israel. La devastazione al confine si è riflessa a Damasco, quando Israele ha ribadito la sua richiesta al regime siriano di lasciare in pace la comunità drusa di Sweida con una serie di attacchi aerei contro le infrastrutture militari del Paese.
Israele ritira una brigata da Gaza e la manda sul Golan
Un funzionario dell'esercito israeliano, che ha parlato in forma anonima in conformità con le norme vigenti, ha riferito a proposito della Siria che l'Idf si sta preparando per una "moltitudine di scenari" e ha aggiunto che è in corso il ritiro da Gaza di una brigata, composta normalmente da migliaia di soldati, per inviarla sulle alture del Golan.
Media siriani: raggiunto un nuovo cessate il fuoco a Sweida
L'agenzia di stampa siriana Sana riporta che una fonte del ministero dell'Interno siriano le ha riferito che è stato raggiunto un nuovo accordo di cessate il fuoco a Sweida, dove da domenica si sono verificati scontri fra tribù di beduini, membri della comunità drusa e successivamente l'esercito. Secondo Sana, sono stati istituiti posti di blocco di sicurezza in tutta la città.
Rubio: "Usa preoccupati per attacchi di Israele in Siria"
Gli Usa sono "molto preoccupati" dagli attacchi israeliani in Siria: lo ha detto il segretario di Stato Usa Marco Rubio.
Idf ordina il rafforzamento delle forze al confine con la Siria per fermare gli attacchi contro i drusi
Il capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, ordina il rafforzamento della zona di confine siriana con ulteriori capacità di sorveglianza e offensive, nel contesto degli attacchi in corso in Siria. Lo riporta Times of Israel. Zamir ordina, inoltre, al Comando Settentrionale di dirottare le forze verso la frontiera siriana per "aumentare il ritmo degli attacchi e fermare quelli contro i drusi in Siria". Le forze aggiuntive rafforzeranno la 210a Divisione Bashan lungo il confine e nella zona cuscinetto siriana controllata da Israele. "Le Idf sono impegnate in una profonda alleanza con i nostri fratelli drusi e per questo stanno colpendo obiettivi in tutta la Siria per proteggerli nella regione di Sweida, Jabal al-Druze e ovunque sia necessario", si legge nella dichiarazione.
Idf: colpita l'area del palazzo presidenziale siriano
L'esercito israeliano afferma di aver colpito un "obiettivo militare" nella zona del palazzo presidenziale siriano.
Siria, secondo raid delle Idf contro il quartier generale della Difesa di Damasco
Aerei israeliani hanno colpito il quartier generale del ministero della Difesa siriano nel cuore della capitale siriana Damasco. Si tratta del secondo raid israeliano su questo edificio, dopo che qualche ore fa il sito era stato attaccato con droni. Questo secondo attacco ha causato danni significativi. I media statali siriani riferiscono che nell'attacco ci sono stati "diversi feriti", ma non forniscono altri dettagli. L'edificio si trova vicino alla trafficata piazza degli Omayyadi.
Inviato Usa: "Condanniamo violenze su civili, tutte le parti facciano un passo indietro"
"Noi condanniamo in modo inequivocabile la violenza contro i civili a Sweida, tutte le parti facciano un passo indietro e si impegnino per un dialogo significativo che porti ad un cessate il fuoco duraturo". E' quanto dichiara l'inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria, Tom Barrack, in un post pubblicato su X a seguito degli scontri settari al Sud e il raid a Damasco da parte di Israele che aveva chiesto al nuovo governo siriano di astenersi dagli attacchi contro i drusi.
Netanyahu ai drusi: "Non attraversate il confine"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto ai drusi in Israele di non varcare il confine per entrare in Siria, dove si registrano scontri nella regione meridionale di Sweida. Israele sta operando "contro le bande del regime" in Siria e "sta lavorando per salvare i nostri fratelli drusi", ha dichiarato Netanyahu in una nota ai media. "Cittadini d'Israele, non attraversate il confine. Potreste essere uccisi, potreste essere rapiti e state danneggiando gli sforzi delle Idf", ha aggiunto. Il quotidiano Haaretz ha riferito di decine di israeliani drusi che stanno attraversando il confine con la Siria attraverso la città settentrionale di Majdal Shams. Si stanno coordinando con il vicino villaggio siriano di Hader, che sta inviando veicoli per recuperarli.
Attacchi israeliani in Siria: bombardato il palazzo presidenziale
Israele sta bombardando il palazzo presidenziale di Damasco, in Siria, e avrebbe già colpito la sede del ministero della Difesa. Lo riportano i media locali. Da giorni sono in corso scontri nella città di Sweida, nel sud della Siria, dopo il fallimento del cessate il fuoco tra le forze governative e i gruppi armati drusi e mentre Israele minacciava di intensificare il suo coinvolgimento, affermando di sostenere la minoranza religiosa drusa. Il ministero della Difesa siriano aveva accusato le milizie nell'area a maggioranza drusa di Sweida di aver violato un accordo di cessate il fuoco raggiunto martedì, costringendo i soldati dell'esercito siriano a rispondere al fuoco.
Francia: "Profondamente preoccupata", condanna le "atrocità" contro i civili
La Francia ha espresso "profonda preoccupazione" per gli scontri che hanno provocato oltre 250 morti in Siria, solo negli ultimi tre giorni condannando con fermezza le "atrocità contro i civili". Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri chiedendo "l'immediata cessazione degli scontri e invitando tutte le parti coinvolte a fare il possibile per garantire la sicurezza dei civili, riportare la calma e promuovere la pace tra tutte le componenti della società siriana, in particolare tra i drusi e le altre comunità di Sweida". Mercoledì scorso la presidenza siriana si era impegnata a "punire" gli autori degli abusi nella città di Sweida, a maggioranza drusa, dove le forze governative e i loro alleati sono stati accusati di esecuzioni sommarie da Ong, testimoni e gruppi drusi.
Ministro israeliano Katz: "Gli attacchi più duri in Siria sono iniziati"
"I colpi più pesanti sono partiti": lo dice il ministro della Difesa Israel Katz pubblicando un video della televisione siriana che mostra un conduttore sorpreso da un attacco israeliano sullo sfondo nel centro di Damasco, mentre la tv di Stato ha riferito di raid vicino al quartier generale del ministero della Difesa. Un forte esplosione è stata avvertita nella capitale. Katz in precedenza aveva avvertito il regime di Damasco di pesanti attacchi se le forze del regime non si fossero ritirate da Sweida, una città drusa nel sud. Mentre Benjamin Netanyahu ha poi esortato i drusi israeliani a non attraversare il confine con la Siria ed ha descritto la situazione a Sweida, una città a maggioranza drusa nel sud della Siria, come "molto grave". Gli scontri sono continuati in città anche oggi.
Hamas: 94 morti in raid israeliani a Gaza in 24 ore
Il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas afferma che nelle ultime 24 ore 94 palestinesi sono stati uccisi e altri 252 sono rimasti feriti negli attacchi dell'esercito israeliano nella Striscia. Dall'inizio delle ostilità il 7 ottobre 2023, si legge inoltre in un comunicato stampa pubblicato su Telegram, i morti sarebbero 58.573 e i feriti sarebbero 139.607.
Conferenza Onu sulla soluzione dei due Stati prevista per il 28-29 luglio
La Francia presiederà, insieme all'Arabia Saudita, una conferenza sull'attuazione della soluzione a due Stati, Israele e Palestina, sotto l'egida delle Nazioni Unite, il 28 e 29 luglio a New York: è quanto si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri francese, precisando che alla conferenza "parteciperà anche il ministro per l'Europa e gli Affari Esteri Jean-Noël Barrot". "L'obiettivo di questa conferenza - si precisa nel comunicato diffuso a Parigi - è tracciare un percorso verso la soluzione a due Stati attraverso misure concrete proposte dagli otto gruppi di lavoro, che hanno condotto ampie consultazioni con gli Stati membri delle Nazioni Unite e la società civile". La conferenza punta anche a ridare "slancio collettivo ad una soluzione politica che affronti le legittime preoccupazioni di Israele in materia di sicurezza e, in ultima analisi, garantisca la contiguità e la sostenibilità dello Stato palestinese. Si concentrerà sulla promozione del riconoscimento della Palestina, sulla normalizzazione con Israele e l'integrazione regionale, sulla riforma della governance palestinese e sul disarmo di Hamas. Costituirà una tappa diplomatica fondamentale nella preparazione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del prossimo settembre. La Francia - si conclude nella nota - ribadisce il suo sostegno alla soluzione a due Stati, che è più minacciata che mai, ma rimane l'unica soluzione credibile per garantire la pace e la sicurezza a israeliani, palestinesi e all'intera regione. Invita tutte le parti interessate a mobilitarsi e a dare il proprio contributo a questo sforzo".
Oggi Trump incontra il premier del Qatar
Il presidente Usa, Donald Trump, incontrerà oggi il premier del Qatar, Al Thani. Secondo quanto riferisce il giornalista Barak Ravid di Axios, nell'incontro si discuterà dei negoziati sull'accordo per il rilascio degli ostaggi a Gaza e per un cessate il fuoco nella Striscia. Il Qatar è il principale mediatore fra Israele e Hamas nell'accordo su Gaza. L'incontro segue una telefonata avvenuta lunedì fra Trump e l'emiro del Qatar. Secondo Ravid, che cita una fonte informata, Trump e il primo ministro del Qatar dovrebbero anche discutere degli sforzi per riprendere i negoziati fra gli Stati Uniti e l'Iran per raggiungere un nuovo accordo sul nucleare.
Oltre 200 morti negli scontri tra beduini e drusi a Sweida
È salito a oltre 200 morti il bilancio delle vittime causate dagli scontri tra le tribù beduine e i combattenti drusi nell'area di Sweida, nel sud della Siria, in corso da domenica, in cui sono intervenute anche le forze governative di Damasco. L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), organizzazione non governativa con sede a Londra ma dotata di una rete di attivisti sul terreno, precisando che tra le vittime ci sono 71 persone della provincia di Sweida, tra cui quattro minori e due donne, 18 beduini, 93 militari del ministero della Difesa siriano e 21 civili. Secondo la stessa fonte, le principali linee elettriche sono fuori servizio, così come le stazioni di pompaggio idriche, lasciando i residenti senza acqua da ieri mattina. La maggior parte dei negozi nella città di Sweida ha chiuso per timore di bombardamenti o saccheggi, mentre molte famiglie sono fuggite dalle zone vicine alla linea del fronte nelle città di Al Mazraa, Kanaker e Al Thàlah. Vi sono serie preoccupazioni circa l'esaurimento delle scorte alimentari di base e dei medicinali, poiché la consegna degli aiuti dall'esterno della provincia è ostacolata dalle continue tensioni per la sicurezza e dalla chiusura delle strade principali, conclude l'Ong.
Esercito israeliano: in decine tentano di varcare il confine con la Siria
Decine di siriani hanno tentato di entrare in Israele, nei pressi della città drusa di Hader. Lo riferisce l'Idf, citato da Times of Israel. Soldati e agenti della polizia di frontiera, spiega l'esercito, stanno operando per impedire l'infiltrazione e disperdere i presenti. Contemporaneamente, riferisce ancora l'Idf, civili dal lato israeliano del confine hanno oltrepassato la barriera nei pressi della città drusa di Majdal Shams ed sono entrati in Siria. L'esercito ha comunicato di essere al lavoro per riportare i civili, cittadini drusi residenti in Israele, nel Paese. "L'Idf sottolinea che si tratta di un grave incidente, che costituisce un reato e mette in pericolo la popolazione e le forze armate", si legge in una dichiarazione.
Hamas nega progressi nei colloqui per la tregua a Gaza
Un alto funzionario di Hamas ha respinto oggi le affermazioni sui progressi nei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza, aggiungendo che il gruppo militante palestinese non ha ricevuto le mappe che prevedono il ritiro di Israele dal territorio palestinese. "(Israele) non ha ancora consegnato alcuna mappa nuova o rivista riguardante il ritiro dei militari dalla Striscia di Gaza", ha dichiarato alla Afp un membro dell'ufficio politico di Hamas, Bassem Naim, accusando Israele di voler "prolungare il controllo militare" a Gaza a lungo termine.
Le Idf inviano unità di supporto al confine con la Siria
Le Forze di difesa israeliane hanno affermato, "dopo una nuova valutazione", di voler rafforzare la presenza nella zona del confine con la Siria. Lo riporta Times of Israel. I rinforzi includono quattro compagnie della Polizia di frontiera, della Polizia militare e delle truppe della Brigata Golani in addestramento. La decisione arriva in concomitanza con i violenti scontri avvenuti nella città di Sweida, a maggioranza drusa, nella Siria meridionale, e dopo che i membri della comunità drusa che vivono in Israele sono entrati brevemente in Siria in segno di protesta.
Idf: colpito quartier generale dell'esercito siriano a Damasco
L'esercito israeliano afferma di aver colpito l'ingresso del quartier generale dell'esercito siriano a Damasco
Media siriani: attacco israeliano a Sweida
I media statali siriani riportano che l'esercito israeliano ha colpito la città di Sweida, a maggioranza drusa, dove le forze governative siriane si sono schierate nonostante gli avvertimenti da parte di Tel Aviv. "I droni di occupazione israeliani prendono di mira la città di Sweida", ha dichiarato l'emittente statale Sana. Un corrispondente dell'Afp ha assistito a un attacco contro un camion militare all'ingresso occidentale di Sweida, dove le forze governative si erano radunate prima di entrare in città. Ieri, secondo Axios, gli Usa avevano chiesto a Israele di fermare i raid contro le forze militari siriane nel sud del Paese.
Drusi in Israele: varchiamo il confine per aiutare i nostri fratelli
I leader della comunità drusa hanno proclamato uno sciopero per i membri che vivono in Israele in solidarietà con i membri della loro comunità in Siria, uccisi negli scontri con gruppi beduini e forze armate siriane. "Purtroppo, le Forze di Difesa Israeliane e il governo israeliano, nonostante i loro impegni espliciti, non stanno intraprendendo alcuna azione concreta per fermare le uccisioni. Questa è una profonda rottura nell'alleanza storica e morale tra Israele e la comunità drusa", hanno affermato in un comunicato ripreso da Ynet. "In questo momento di emergenza, dichiariamo giornate di lutto nazionale e uno sciopero generale in tutte le comunità druse in Israele. Allo stesso tempo, la leadership della comunità invita tutti i membri a prepararsi con tutti i mezzi necessari ad attraversare il confine, al fine di aiutare i loro fratelli che vengono massacrati in Siria", hanno aggiunto.
Ministro Katz: "Raid delle Idf continueranno fino a ritiro delle forze di Damasco da Sweida"
I militari inviati dal governo di Damasco a Sweida, città a maggioranza drusa nel sud della Siria, devono ritirarsi e i raid aerei delle Forze di difesa israeliane (Idf) continueranno fino a quando non lo faranno. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz in una nota. "Il regime siriano deve lasciare in pace i drusi a Sweida e ritirare le sue forze. Come abbiamo chiarito e avvertito, Israele non abbandonerà i drusi in Siria e applicherà la politica di smilitarizzazione che abbiamo deciso", ha affermato Katz. "Le Idf continueranno a colpire le forze del regime finché non si ritireranno dalla zona e presto intensificheranno la loro risposta contro il regime se il messaggio non verrà recepito", ha aggiunto.
Siria: ripresi gli scontri tra drusi e forze governative a Sweida
Gli scontri tra le truppe del governo siriano e i combattenti drusi locali sono ripresi questa mattina presto nella città drusa di Sweida, nel sud del Paese, poche ore dopo l'annuncio del cessate il fuoco. Lo riporta l'emittente locale Sweida24, citata da Times of Israel, spiegando che la città e i villaggi limitrofi sono stati colpiti fin dall'inizio da un pesante fuoco di artiglieria e mortaio. Il ministero della Difesa siriano, in una dichiarazione diffusa dall'agenzia di stampa statale Sana, ha incolpato "i gruppi fuorilegge di Sweida" di aver violato la tregua.